
La vittima, Francesco Mazzacane
Hanno entrambi patteggiato Ion Grubi e Claudio Giuseppe Gasperin, rispettivamente idraulico e titolare del residence Linate, a Novegro di Segrate. Erano finiti a processo per la morte di Francesco Mazzacane, 24enne originario di Torre del Greco, nel Napoletano, che morì intossicato dal monossido di carbonio a causa di una caldaia difettosa, mentre alloggiava nella struttura, nel novembre del 2022. Il gup di Milano Sonia Mancini ha accolto le pene concordate di due anni per l’idraulico, che si era occupato dell’installazione e della manutenzione della caldaia, e di un anno e dieci mesi per il titolare del residence. Entrambi gli imputati erano accusati di omicidio colposo in concorso, con l’aggravante di aver causato lesioni gravi a un’altra persona, ossia il compagno di Mazzacane, 21enne all’epoca dei fatti, che dormiva a sua volta nella struttura ed era sopravvissuto dopo essere stato in coma.
Nella richiesta di rinvio a giudizio il pm Isabella Samek Lodovici aveva sottolineato che Gasperin aveva incaricato dell’installazione della caldaia una persona "tecnicamente priva della necessaria competenza e preparazione", ossia l’idraulico Grubi, di origine moldava, il quale non avrebbe provveduto ad adeguare il locale interrato del residence "ai requisiti tecnici e di sicurezza necessari". E nonostante i problemi che quella caldaia aveva manifestato, non solo non l’avrebbe spenta "in attesa dell’intervento di un centro di assistenza", ma ne avrebbe anche "aumentato il funzionamento". La vicenda dei due giovani intossicati dal monossido di carbonio scosse l’opinione pubblica. Mazzacane non ce fece, mentre il compagno, originario di Pompei e residente a Torre Annunziata, sopravvisse a stento. A.Z.