SIMONA BALLATORE
Cronaca

Milano, Michelle: "La mia moda curvy batte i pregiudizi, alla faccia dei bulli"

Un passato da vittima in classe crea una collezione per "donne libere di mostrare il corpo"

Uno dei bozzetti di Michelle Visenda

Milano, 6 ottobre 2020 - " Sono stata bullizzata per i miei chili di troppo, sin da bambina. Ho fatto pace col mio corpo e adesso aiuto le donne curvy a lottare contro i pregiudizi delle persone, a sentirsi libere di mostrarsi con tranquillità e fierezza". Michelle Visenda, 21 anni, ha creato per loro una collezione ad hoc, con la quale ha già vinto “Ied Avant Défilé 2020“: i suoi capi sfilano nella vetrina interattiva lanciata dall’Istituto Europeo di Design per mostrare i 16 migliori progetti di tesi e i talenti emergenti, e presto saranno prodotti i primi sei modelli. Si è diplomata in Fashion Design, sta registrando il suo marchio “PlüsS“. L’“ode alla femminilità curvy” è anche la sua rivincita.

«Hanno iniziato a prendermi in giro alle elementari - racconta Michelle, ripercorrendo quegli anni -. È stata dura per me fare i conti col giudizio degli altri, ho dovuto cambiare anche scuola perché ero bullizzata. Ho perso peso ma a 15 anni, a causa di una malattia, sono tornata a prendere chili. Ho dovuto lavorare tanto, prima di tutto su me stessa, per accettarmi". E ha cominciato riprendendo in mano le sue passioni. Prima di tutto quella per il cucito, ereditata dalle nonne. A 7 anni disegnava e poi si divertiva con ago e filo, per confezionare gli abiti alle sue bambole. Adesso vuol vestire le donne.

"Il progetto è nato dal mio percorso di vita e dall’intervista a cento donne curvy - spiega la mente di “PlüsS“ -. Sono partita dalle parti del corpo che consideravano più “critiche“ e che sono spesso le stesse: pancia, seno, qualche rotolino di pelle in eccesso. Io le ho esasperate e trasformate in moda". Glorificandole contro i canoni e gli imperativi del sistema. Lo stesso capo - con tecniche di applicazione di tessuti diversi - può essere indossato dalla taglia 46 alla 54. Ci sono allacciature che si possono stringere e allargare. La moda si fa sostenibile: gli abiti non vanno buttati via se le misure cambiano col tempo e anche i tessuti sono naturali. Rigidi e morbidi insieme, chiffon di seta accanto al denim. Anche per la palette colori ha interpellato le sue cento donne. "Ho chiesto quali fossero i colori più introvabili nel mondo curvy - spiega la stilista -, è emerso il color pelle e il petrolio. Che è anche tra i miei preferiti". Dei 25 disegni - che si possono vedere anche nella mostra immersiva dello Ied tramite app - Michelle Visenda realizzerà i primi sei outfit. Sono già stati presi accordi con le boutique del Bresciano che venderanno i primi tre prodotti da lei firmati e con modelle pronte a portarli in passerella. "Sono ragazze normalissime che sfilano già per altri brand. La moda deve essere democratica, adatta a tutti. Di strada ce n’è ancora tanta da fare", ricorda.

Lo sguardo cade sulla copertina di Vanessa Incontrada, nuda su Vanity Fair contro il body shaming e col motto “Nessuno mi può giudicare (nemmeno tu)”. "Ha fatto benissimo Vanessa - sottolinea Visenda -. Quante donne lottano contro se stesse e contro i pregiudizi delle persone, che non hanno neppure idea delle storie che spesso sono dietro quei chili di troppo, come nel mio caso. Ma basta guardare i commenti alla foto: purtroppo quelli negativi superano di gran lunga quelli positivi, e spesso vengono dalle donne". Prossimo obiettivo: entrare anche nel mondo maschile curvy, perché no. Il suo progetto ha vinto una borsa di studio di cinquemila euro a supporto della sua nascente carriera. "E mi dà la carica dopo un altro periodo difficile della mia vita, a causa del Covid - confessa -. Sono riuscita a riprendere in mano il mio percorso di studi, la mia vita. È anche grazie alla mia famiglia, che mi ha sostenuto ogni giorno, se sono qui. Ho trovato il mio equilibrio con il mondo, spero di essere di aiuto ad altre bambine e donne".