Sala studia le misure anti-smog di Londra, Lyle: “Entro il 2050 la city avrà l’aria migliore tra i grandi centri”. E Milano?

Il sindaco del capoluogo lombardo al convegno internazionale RespiraMi: “In Italia spesso città e sindaci lasciati soli. Le politiche antinquinamento sono diventate campo di battaglia mediatico”

"Entro il 2050 Londra avrà la migliore qualità dell'aria di qualsiasi altra grande città del mondo, andando oltre i requisiti legali per proteggere la salute umana e ridurre al minimo le disuguaglianze". Lo ha spiegato Poppy Lyle, responsabile dell'inquinamento atmosferico di Londra, nel corso di un dibattito sulle politiche antismog di Milano e della city inglese nel corso del convegno RespiraMi, co-organizzato da Fondazione Menarini in collaborazione con Fondazione Irccs Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico, e Imperial College. Basta questo per capire come gli occhi di Milano, e quelli del sindaco Beppe Sala in primis, siano puntati sulle politiche antinquinamento della Big Smoke per antonomasia.

Milano si ispira a Londra sulle politiche antismog

Siamo "ispirati da Londra su vari livelli –  ha osservato Sala durante il suo intervento al convegno, che ha dedicato una sessione al confronto tra Milano e Londra –. Ma in Italia  spesso città e sindaci sono lasciati da soli, con poche risorse e non abbastanza leve per cambiare le condizioni sul campo. A volte i miei cittadini sono d'accordo o parzialmente d'accordo (con le misure antismog, ndr) a volte non possono o non vogliono cambiare abitudini e comportamenti. Siamo in un punto cruciale". Per Sala occorre imparare da Londra "la lezione più importante", cioè "la necessità di costruire un'ampia alleanza di società civile e professionisti". La Pianura padana, ha continuato il primo cittadino milanese, è forse "il peggior posto possibile in Europa" per lo smog a causa delle condizioni orografiche, ma allo stesso tempo "chiedere di posporre" di dieci anni l'applicazione dei nuovi limiti europei per la qualità dell'aria "non è utile" ed è "come chiudere due occhi o minimizzare il problema".

Lyle: “Ulez è la più grande zona di aria pulita al mondo”

"Le prime due fasi di Ulez” (Ultra Low Emission Zone, la zona a emissioni ultra ridotte), la tassa sulla congestione della città, "hanno avuto un impatto positivo sulla riduzione dei livelli di inquinamento dell'aria nella zona. Il livello di diossido di azoto è minore del 46% in centro città e del 21% a livello di città metropolitana rispetto alla zona non interessata da Ulez - ha aggiunto -. L'Ulez di Londra è ora la più grande zona di aria pulita al mondo, con una superficie totale 1.500 km quadrati, 9 milioni di abitanti coperti, 2.750 nuove fotocamere, 2.600 nuovi segnali".

Sala: “Lo smog non diventi campo di battaglia politica”

Le politiche anti-smog, osserva Sala, "sono diventate un campo di battaglia politico e mediatico chiave, immagino che le prossime elezioni comunali di inizio 2027 saranno un confronto tra destra e sinistra, con mobilità e piste ciclabili al centro" del dibattito, "ma sarà una cosa molto triste perché non è una questione di essere conservatori o democratici, ma è una questione di immaginare la città del futuro, quella dei nostri bambini, per questo" è importante ora "non perdere il momentum". "È chiaro - ha proseguito - che la sensibilità della gente è cambiata" perché "la qualità della vita è cambiata e qualità dell’aria deve cambiare altrettanto, se no perderemo attrattività della città e abitanti". Per questo, ha concluso Sala, "dobbiamo muoverci ora".