Milano, 21 ottobre 2024 – Una lapide installata nel 2007 all’interno dei Giardini della Guastalla a Milano in ricordo di venti bambini ebrei trucidati a Bullenhuser Damm, vicino Amburgo, è stata vandalizzata nelle scorse ore. Con un pennarello qualcuno ha voluto ricordare i bambini che a migliaia stanno morendo a Gaza nella guerra violentissima che Israele sta conducendo nella Striscia dopo l’eccidio del 7 ottobre 2023 per mano dei miliziani di Hamas. E così “venti” diventa “15mila”, i piccoli sono quelli di Gaza e “dell’olocausto” diventa “di Israele”.
Non è la prima volta che in qualche modo si accosta Tel Aviv alla Germania nazista. L’ultimo è il consigliere comunale di maggioranza a Brescia Iyas Ashkar, palestinese, eletto nella lista civica della sindaca Laura Castelletti, che in un post poi rimosso su Facebook ha riproposto questa analogia, scatenando la polemica da parte del senatore di Fratelli d'Italia, ed ex ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Santagata.
La storia dei bambini di Bullenhuser Damm
Il 20 aprile 1945, quando la Germania nazista era vicina al crollo definitivo, si decise di evacuare e ripulire il campo di concentramento di Neuengamme, dove in quel periodo si trovano anche 20 bambini ebrei di età compresa tra i cinque e i dodici anni. Dieci femmine e dieci maschi, tra cui due coppie di fratelli e sorelle. Per mesi il medico delle SS Dr. Kurt Heißmeyer si è servito di loro come cavie per esperimenti medici. Ha immesso con sonde nei polmoni dei bambini bacilli tubercolotici vivi. Ha asportato le ghiandole linfatiche. Durante l’interrogatorio nel 1964 Heißmeyer ha dichiarato “per me non esiste alcuna differenza tra ebrei e cavie”.
Essendo presente in loco la Croce Rossa svedese, fu ritenuto molto pericoloso commettere crimini all'interno del campo. Si decise di conseguenza di trasferire nel sottocampo di Bullenhuser Damm, nei pressi di Amburgo, i venti bambini oggetto di esperimenti medici, insieme a due medici francesi deportati, René Quenouille e Gabriel Florence, a due infermieri olandesi anch'essi deportati, Anton Holzel e Dirk Deutekom e a sei prigionieri di guerra russi, anch'essi cavie volontarie per l'esperimento in cambio di cibo. Ciò avvenne nella notte tra il 20 e il 21 aprile 1945 su un camion del servizio postale. Al momento della partenza, per convincere i bambini ancora assonnati si disse loro che sarebbero stati portati dai propri genitori.
Nel camion salirono tre SS, Wilhelm Dreimann, Heinrich Wieagen e Adolf Speck, mentre accanto all'autista Hans Friedrich Petersen prese posto il medico del campo Alfred Trzebinski. Dopo un breve viaggio, il camion giunse al campo esterno dove li attendeva l'Obersturmführer delle SS Arnold Strippel con le due SS di guardia alla scuola, Johann Frahm e Ewald Jauch. Nel seminterrato della scuola vennero prima strangolati i sei prigionieri russi, poi si procedette con i due medici e i due infermieri. I venti bambini insonnoliti e malati si sottoposero docilmente a una iniezione di morfina, che credevano trattarsi di un vaccino. Quando la droga ebbe fatto effetto, vennero appesi per il collo, “come quadri alle pareti”, a dei ganci predisposti in una stanza. L'eccidio si concluse all'alba con l'uccisione di altri diciotto prigionieri russi arrivati poco dopo con un altro camion. I cadaveri dei venti bambini furono riportati nel campo di Neuengamme e cremati.