
Secondo un recente rapporto dell’Unep, Nazioni Unite per l’Ambiente, pubblicato durante la World Water Week di Stoccolma ad agosto, circa la metà delle acque reflue mondiali viene oggi rilasciata nell’ambiente senza un trattamento adeguato. Si tratta di uno spreco di potenziale da sbloccare con l’innovazione e la sostenibilità di un’economia circolare. Per approfondire questo argomento il Gruppo Cap, l’azienda pubblica che gestisce il servizio idrico integrato di Milano, ha schierato delle possibili soluzioni nell’ambito del congresso “Sanitation Safety Plan: innovazione e sostenibilità nel riuso acque depurate”. "Il corretto sfruttamento idrico è un tema che va rivisto e riadattato in base al nuovo Regolamento Europeo – spiega Yuri Santagostino, Presidente Cap (nella foto) –. Il Gruppo insieme agli altri gestori del servizio idrico sta cercando di dare il suo contributo: infatti, nel nostro Piano di sostenibilità del 2019 ci siamo dati come obiettivo quello di arrivare entro il 2033 a riutilizzare il 50% delle acque depurate. Rispetto a questa scadenza siamo oggi arrivati al 41%, una parte di queste acque vengono usate in ambito agricolo mentre un’altra è utilizzata a vantaggio dei nostri soci per la pulizia delle strade e per l’irrigazione di aree verdi pubbliche".
Elena Capilupi
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