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Milano Pride 2023, da Orietta Berti a Baby K, il programma dell'evento finale

In occasione del Milano Pride 2023, artisti, presentatori e leader politici si riuniscono per affermare i diritti della comunità LGBTQIA+. Il Comune patrocinerà l'evento, con una parata pomeridiana e una grande festa finale all'Arco della Pace.

Da Orietta Berti a Baby K fino a Malika Ayane e Coma_Cose come cantanti-testimonial. E Victoria Cabello, Elena Di Cioccio, Paolo Camilli, Marta Pizzigallo e Alessio Viola come presentatori sul palco. Partiamo dalla conclusione, dal grande evento finale all’Arco della Pace che chiuderà il Milano Pride 2023 in programma sabato 24 giugno. Una no stop che durerà dalle 18.30 a oltre mezzanotte, ma che sarà preceduta dalla tradizionale parata pomeridiana per affermare i diritti della comunità Lgbtqia+. Concentramento dei manifestanti alle 15 in via Vittor Pisani, davanti a Piazza Duca d’Aosta, di fronte alla Stazione Centrale. Il corteo partirà da piazza della Repubblica alle 16 per continuare lungo via della Liberazione, connettersi a via Melchiorre Gioia e raggiungere piazza XXV Aprile, i Bastioni di Porta Volta e viale Elvezia, fino a giungere di fronte all’Arena, continuare lungo viale Byron, viale Melzi d’Eril, corso Sempione e concludersi con la festa all’Arco della Pace. Quest’anno non ci sarà il sindaco Giuseppe Sala "per un problema personale. Ma giovedì prossimo, due giorni prima del Pride, riceverò gli organizzatori e i rappresentanti della comunità Lgbtqia+ per discutere su come dare un ulteriore supporto alla comunità". Spazio anche ai leader politici nazionali. Venerdì 23 giugno, il giorno prima del Milano Pride, in piazzale Lavater – una delle tre piazze delle Pride Square di Porta Venezia – appuntamento con la segretaria del Pd Elly Schlein, che dialogherà con la presidente di Arcigay Natascia Maesi nell’incontro “Diversamente leader’’.

Il programma del Milano Pride è stato presentato ieri a Palazzo Marino. L’assessore al Welfare Lamberto Bertolè conferma che il Comune patrocinerà il Pride: "È nata come una giornata di lotta e ha senso continuare a viverla così. In un momento storico come questo, bisogna tenere la barra dritta sul tema dei diritti civili".

Massimiliano Mingoia