"Milano non sia un bank district che si lascia dopo il lavoro"

Anelli: rischio desertificazione sociale ma mai stata economica. L’arcivescovo: "Prezzi sproporzionati, servono soluzioni dal basso"

"Milano non sia un bank district che si lascia dopo il lavoro"

"Milano non sia un bank district che si lascia dopo il lavoro"

"Abbiamo 220mila studenti: difficile immaginare che le università riescano, anche mettendosi insieme, a dare una risposta integrale". A dirlo è il rettore Franco Anelli, alla vigilia del vertice a Palazzo Marino sul caro-affitti. "La nostra università ha un’attenzione nell’offrire una dimensione di residenza e di formazione attraverso il sistema dei collegi - spiega -. Per come sono strutturati e per tipo di attività non possono avere più di 100 posti l’uno, in media. Anche se stiamo facendo investimenti importanti per ampliare il collegio in via San Vittore. Essere nel centro di Milano è molto bello, ma non molto economico". Rispetto ai Paesi anglosassoni ribadisce la peculiarità degli atenei italiani, che sono sempre stati nel cuore delle città: "Questo ha enormi vantaggi dal punto di vista delle relazioni, ma è evidente che porta con sé il peso del costo della residenzialità cittadina". Si aumentano i posti il più possibile ma "il rischio di una mezza desertificazione sociale" a Milano c’è, non nascondel Anelli: "Milano non è stata mai a buon mercato, a dir la verità. E non solo per gli affitti. Ma questo aumento continuo dei prezzi rischia di rendere la città un ’business center’, un ’bank district’ dove ci si sposta per andare a lavorare e si torna a casa. E sarebbe pesantemente in contrasto con quello che sono le città in Italia".

A margine della presentazione della caserma Garibaldi, anche l’appello dell’arcivescovo Mario Delpini, presidente dell’Istituto Toniolo: "Un’università non può fare a meno di pensare ai suoi studenti, a dove vivono, a dove mangiano. Non ho tante parole consolatorie per gli studenti, perché mi rendo conto che i prezzi sono sproporzionati". "Non è tanto a loro che si deve dire qualcosa sul tema - aggiunge - se non suggerire di associarsi e trovare una qualche soluzione dal basso, visto che in questo momento di soluzioni sistemiche prese dalle autorità non se ne intravedono".

"Oggi noi a Milano contiamo 13mila posti letti per studenti - fa il punto anche il sindaco Giuseppe Sala -. Sono pochi e sappiamo che i prezzi delle case sono alti. Ma c’è una grande progettualità su cui stiamo lavorando. Io ritengo che questo problema andrà a risolversi ma ci vorrà qualche anno. Capisco la difficoltà di chi sta cercando un appartamento in questa fase".Si.Ba.

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