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Milano, il quartiere Figino scende in piazza "Vogliamo più sicurezza"

I residenti invocano marciapiedi, dossi anti-velocità e strisce pedonali. In strada con attrezzi e transenne: "Non ci pensa il Comune, ci pensiamo noi".

In strada con badili, carriole e nastri di plastica bianchi e rossi per simulare l’avvio di un cantiere, con lo slogan "Se non lo fa il Comune, lo facciamo noi". Questo è stato il flash mob organizzato ieri mattina dal Comitato di quartiere Figino, estrema periferia ovest, per ottenere interventi a tutela dei pedoni in via Fratelli Zanzottera. In strada c’erano oltre 30 residenti che hanno chiesto a gran voce un marciapiede, una castellana anti velocità e strisce pedonali. Sistemati in fila, come a rappresentare ognuno un tratto di percorso protetto (che non c’è). "I problemi – spiega Siro Palestra, tra i promotori – si sono accentuati dopo la riqualificazione di via Turbigo (ora via Madre Virginia Besozzi), perché questa opera è stata realizzata senza tener conto del contesto". Nello specifico, come si legge nel volantino distribuito, "la velocità sostenuta, senza obblighi che impongano rallentamenti, si è rivelata in più occasioni pericolosa. I nuovi marciapiedi finiscono nel nulla, con strisce pedonali solo verso l’esterno del quartiere, in via Molinetto. La nostra richiesta fatta in corso d’opera, durante il rifacimento della ex via Turbigo, non ha avuto ascolto. Ora in via Fratelli Zanzottera vogliamo il marciapiede per i nostri ragazzi che frequentano l’oratorio di San Materno e per tutti gli abitanti che frequentano il teatro. Ma anche una castellana per smorzare la velocità dei veicoli in arrivo da via Novara e le strisce pedonali che consentano a tutti i cittadini di attraversare in sicurezza la via Zanzottera".

Tra i presenti, Leopoldo D’Adamo e la moglie Maria Teresa Tucci, disabile. "Mia moglie – spiega D’Adamo – è invalida all’80%, ha difficoltà di deambulazione e per spostarsi da un luogo all’altro utilizza un triciclo. Ma non può percorrere questa via, perché è pericoloso: la accompagno io a Settimo Milanese, che è vicinissimo, ogni volta che deve sbrigare una commissione. Non c’è marciapiede, né percorsi ciclabili protetti. Ci sentiamo in una periferia abbandonata". Ora l’auspicio è che dopo la protesta di ieri arrivino degli interventi. M.V.