Milano-Cortina, Sala stoppa Zaia

Nessuna ridistribuzione delle gare, come chiesto dal governatore del Veneto Luca Zaia, ma l’invito a trovare una soluzione alla questione bob che sia basata su criteri economici e non politici. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, chiude le porte di fronte alla proposta del presidente della Regione Veneto, a caccia di “compensazioni“ dopo il flop della pista bob a Cortina. Sulla ridistribuzione "non credo ci siano margini – ha spiegato Sala –. Per quanto riguarda Milano è tutta roba realizzata da privati. Cosa facciamo, rinunciamo agli investimenti dei privati? Questo è il momento di tenere giù la testa e andare avanti". Riguardo dove costruire la pista di bob "ho un solo criterio: dove costa meno e c’è meno impatto ambientale".

Un riferimento alla proposta del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che spinge per Cesana, in Piemonte. Un ritorno in campo del Piemonte che piace alla Fondazione 20 Marzo, che gestisce il patrimonio impiantistico lasciato dai Giochi invernali di Torino 2006. "Stiamo lavorando al piano di fattibilità e non possiamo anticipare cifre o date – spiega il presidente della Fondazione, Francesco Avato – ma il percorso per il recupero appare assolutamente fattibile. Consegneremo tutto agli enti proprietari in tempo per lunedì. Poi spetterà a Città metropolitana, Comune di Torino, Regione e Coni trasmettere ai decisori politici". Un risiko che si gioca, quindi, nel Nord Italia. Senza ripercussioni per ora sulla Lombardia visto che, come ha ricordato Sala, "la pista doveva essere in Veneto". Dal sindaco arriva anche un invito a "non politicizzare" le scelte. Intanto la presidente di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, Luana Zanella, punta il dito su Zaia: "Capiamo il disagio per il fallimento del progetto della pista da bob a Cortina, ma a nessuno importa delle responsabilità?".