Milano soffoca: il biossido d’azoto nell’aria è quattro volte oltre i limiti fissati dall’Oms

I dati della campagna di rilevazione di Cittadini per l’Aria. Le proposte per migliorare la situazione: criteri di accesso più stringenti nelle Zone a traffico limitato, limite dei 30 km orari e più aree verdi

Allarme biossido di azoto a Milano

Allarme biossido di azoto a Milano

Milano – L’aria che si respira a Milano e in Lombardia contiene concentrazioni di biossido di azoto (NO2) che superano sia la soglia di guardia indicata dalle nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sia il limite di legge imposto dalla “Direttiva europea sulla qualità dell’aria“ (40 microgrammi per metro cubo). Questo è quanto emerge dalla campagna di rilevazione condotta dall’associazione Cittadini per l’Aria. Il monitoraggio è stato condotto dal 4 febbraio al 4 marzo da più di mille cittadini.

Nel dettaglio, la media mensile di concentrazione di biossido di azoto rilevata da centinaia di campionatori posizionati in Lombardia è pari a 44,8 microgrammi per metro cubo d’aria. Un valore quattro volte superiore al limite dei 10 microgrammi per metro cubo d’aria fissato dall’OMS come media su base annua e quasi 2 volte superiore al limite dei 25 microgrammi per metro cubo fissato sempre dall’OMS come media su base giornaliera. L’uno e l’altro valore sono indicati come soglia-limite per la tutela della salute della popolazione.

A Milano la media mensile è addirittura di 47 microgrammi, con particolari criticità evidenziate intorno alle scuole e nelle vie dello shopping, dove si è esposti ai fumi del traffico. "I dati – spiega Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria – indicano che a Milano la situazione non è in miglioramento: abbiamo continuamente picchi di rilevamento estremamente alti, con concentrazioni altissime. Abbiamo gran parte della popolazione che vive sulle arterie di traffico, che è esposta a concentrazioni che sono fino a 6 o 7 volte quello che l’OMS dice essere il limite che si dovrebbe rispettare per tutelare la salute umana".

La mappa dei punti di monitoraggio scelti dalle persone, vicino a casa, a scuola, al lavoro, è integrata da quelli selezionati dai ricercatori per la calibrazione con le centraline ARPA. A partire da questi dati è possibile stimare le concentrazioni medie annue e questo permetterà nei prossimi mesi di sviluppare modelli e mappe che aiutino a studiare ancor più nel dettaglio come si disperde il biossido d’azoto, un inquinante che in ambito urbano deriva soprattutto dal traffico e che, oltre ad essere responsabile di decine di migliaia di morti premature in Europa, contribuisce alla formazione di altri inquinanti pericolosi per l’uomo, come l’ozono.

Tra le richieste di Cittadini per l’Aria c’è quella di stringere i criteri di ingresso nelle Zona a traffico limitato, nello specifico in Area C (dove il valore medio mensile di concentrazione di biossido di carbonio è pari a 46,1 microgrammi per metro cubo d’aria, dato di poco inferiore al 47,2 rilevato all’esterno). Soltanto martedì il sindaco Giuseppe Sala ha annunciato il rincaro della tariffa d’ingresso nella congestion charge, un fatto accolto con favore dall’associazione ma, secondo la stessa onlus, non ancora sufficiente. Un’altra soluzione proposta al problema dell’inquinamento è quella di implementare il modello della Città 30, dal momento che le concentrazioni più elevate di NO2 si sono misurate lungo le strade principali della città (più 42% rispetto alle aree verdi) dove spesso la velocità è superiore ai 30 chilometri orari. Infine viene chiesto di aumentare le aree verdi in città che risultano associate a livelli di NO2 significativamente inferiori, con una riduzione media pari al 32% per le aree verdi collocate nel Parco Agricolo Sud, del 19% per le aree verdi nell’area metropolitana e del 13% per quelle dentro Milano.

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