ANDREAGIORGIO GIANNI
Cronaca

Milano, progetto di avvio al lavoro per 5.056 disoccupate: "Le contatteremo al telefono"

Task force pubblico-privato: sarà estesa a Neet e percettori del reddito. In 61mila rimasti senza impiego

Milano - ​La prima scrematura è stata fatta su un bacino di 61.648 milanesi (circa 29mila donne e 32mila uomini), che quest’anno hanno perso il lavoro e non hanno trovato un altro posto. Fra questi sono state selezionate 5056 donne, della fascia d’età 30-44 anni. Sono al centro di un progetto che partirà dall’inizio del nuovo anno - nella cornice del Patto per il lavoro firmato da Comune di Milano, sindacati Cgil, Cisl e Uil, centri per l’impiego, imprese e associazioni di categoria - per aiutarle a reinserirsi nel mondo del lavoro.

Da gennaio verranno contattate, al telefono o via email, proponendo percorsi di formazione e, quando possibile, anche offerte di lavoro, soprattutto in quei settori che scontano una cronica difficoltà nel trovare personale. Ad andare "a caccia di disoccupate" saranno, in una alleanza pubblico-privato, operatori del centro per l’impiego e delle agenzie per il lavoro. "Partiamo con il progetto su questo primo bacino – spiega l’assessore al Lavoro del Comune di Milano, Alessia Cappello – con l’obiettivo di estenderlo in futuro anche ad altre persone, come i Neet o i percettori del reddito di cittadinanza".

Al progetto partecipa Afol Met, l’agenzia che gestisce i centri per l’impiego nella Città metropolitana. "Quando una persona perde il lavoro si sente abbandonata – spiega il presidente Afol, Maurizio Del Conte – il nostro compito deve essere quello di intercettarle senza aspettare che vengano da noi, trasformando una visione passiva dell’assistenza in una visione attiva". Tommaso Di Rino, dg di Afol, ha delineato la creazione di una sorta di "hub vaccinale per il lavoro", in una fase di transizione fra ripresa e nuove crisi. Lo scenario, secondo i dati dei sindacati, è quello di un mercato del lavoro che vede il 20% dei nuovi avviamenti coprire un periodo limitatissimo, per impieghi che durano solo 4 o 5 giorni.

Il contatto telefonico alle disoccupate è una delle "azioni concrete" del Patto per il lavoro firmato lo scorso aprile. Nella strategia si inserisce anche l’apertura di un "palazzetto per il lavoro" a Milano, che potrebbe trovare sede in piazzale Cantore, dedicato in particolare alla formazione. "Contiamo di aprirlo entro il 2023 – spiega Cappello – e stiamo lavorando con Afol e Città metropolitana". Nell’ex sede dell’anagrafe in via Paravia, invece, verrà aperto un nuovo sportello per il lavoro, nell’ambito del piano che prevede uffici distaccati Afol nei quartieri. I primi sono già stati aperti nei Municipi 4 e 8, in rete con il Centro Milano Donna.

Tra le azioni anche la promozione dell’economia carceraria costruendo una rete di 23 imprese e un progetto di mentorship, con 500 ragazze che affiancheranno donne ai vertici di diversi settori. Confcommercio ha messo in campo un progetto per sostenere lavoratori alle prese con il problema della casa e lo sportello per la certificazione della parità di genere nelle imprese, necessaria anche per ottenere una "premialità" nei bandi del Comune. Fastweb, prima azienda a mettersi a disposizione, promuoverà invece attività di alfabetizzazione digitale nei quartieri, rivolte ai giovani ma anche agli anziani, di fronte a tecnologie necessarie anche per azioni quotidiane che rischiano di spingere ai margini una fascia della popolazione.