Maurizio
Vailati*
La pandemia ha colpito duramente gli operatori dei mercati scoperti, a lungo assoggettati a restrizioni ben più stringenti di quelle previste per la grande distribuzione organizzata e già da
tempo provati – oltre che dalla generale stagnazione economica e dall’avanzata delle piattaforme dell’e-commerce – dal protrarsi dell’incertezza sul rinnovo delle concessioni di posteggio. Auspicando che la stagione delle incertezze sia alle spalle, i mercati rionali possono ritrovare il loro slancio portando nelle piazze della nostra città un’offerta commerciale che deve restare al passo coi tempi: non solo puntando su varietà e qualità dei prodotti, ma anche offrendo alla clientela servizi. Anche a Milano, l’Associazione Nazionale Venditori Ambulanti ANVA-Confesercenti vuole guidare la categoria dei commercianti su area pubblica in questo processo, dove l’iniziativa privata resterà protagonista ma nel quale anche la mano pubblica dovrà fare la sua parte: da un lato, affrontando in modo più risoluto le questioni legate a imposte, burocrazia, abusivismo e irregolarità; dall’altra, coinvolgendo il settore nei piani di sviluppo previsti dal Pnrr anche in ragione del valore aggiunto che questa formula commerciale può sprigionare. In un manifesto abbiamo anche raccolto richieste che spaziano dal market plastic free alla sicurezza, dalla revisione del canone mercatale alla costituzione di un “delegato di mercato”. Idee e proposte che hanno anche trovato un incontro con chi il lavoro ambulante lo conosce bene come Dijana Pavlovic portavoce di Kethane Rom e sinti e ora candidata al comune. C’è tanta strada da fare, insieme possiamo andare lontano.
*Anva Confesercenti