Milano, 22 novembre 2024 - L’ex capo della curva rossonera Luca Lucci è rimasto in silenzio avvalendosi della facoltà di non rispondere con il gip di Milano nell'interrogatorio di garanzia dopo aver ricevuto un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per detenzione e cessione di ingenti quantitativi di droga.
La stessa scelta é stata fatta anche da tutti gli altri co-indagati finiti in carcere, tra cui i soci di Lucci Rosario Trimboli e Rosario Calabria. Dall'indagine della GdF di Pavia, coordinata dal pm della Dda Gianluca Prisco, sono contestati undici episodi, risalenti al 2020-21, di cessione di sostanze stupefacente, tra cui uno da 300 chilogrammi di hashish.
"Fra a me lo dici che nel cervello lo solo guerra", diceva Luca Lucci nel luglio 2020 parlando per messaggio con Rosario Calabria. "Nel corso dello scambio - annotano gli inquirenti - Calabria e Lucci convenivano di organizzare una batteria per prendere il controllo del mercato di Milano, di forza e con le armi, per imporre il monopolio nella vendita dello stupefacente.
"Basta dobbiamo tornare come una volta fare un bel gruppo rompere le corna . . . Cominciamo a fare danni", scrive Calabria. "Fra io ci sono", rispondeva Lucci. "Calabria aveva informato Lucci di avere gia' avviato i contatti con altre persone pronte ad eseguire, se necessario, azioni di fuoco", si legge ancora nell'ordinanza.