Intorno all’ultimo maxi progetto di riqualificazione della centralissima ex area Ceruti a Bollate, da 30 anni in attesa di una nuova destinazione, si accendono le prime contestazioni. In commissione Urbanistica è stato da poco presentato il piano. Sull’area dismessa di 56mila mq di proprietà privata, acquistata all’asta giudiziaria da un operatore privato, sono previsti palazzi, aree commerciali e 24mila mq di verde. Muove i primi passi sulla piattaforma change.org una petizione che chiede un parco "il più grande possibile" e meno cemento per il futuro dell’ambiente. "Non ci serve un altro supermercato e altri palazzoni. Ma alberi e prati", il timido obiettivo delle 500 firme per ora ha di poco superato la metà. "Nessuno si illude non abbia un prezzo abbattere i capannoni fatiscenti, liberare dai rottami l’area per restituirla alla città" dicono dal gruppo della Lega. I leghisti non respingo il piano ma "al sindaco Francesco Vassallo chiediamo il coraggio di intervenire con l’operatore privato per ottenere cambiamenti" tra cui meno rotonde, un supermercato più piccolo e palazzi integrati con la città, la valorizzazione del Santuario di Madonna in Campagna con una piazza protetta al traffico. L’affondo arriva dalla lista civica Per un’altra Bollate che parla di "nuovo colpo di mano urbanistico".
La riqualificazione dell’area Ceruti deve essere attuata, aggiungono "nell’interesse collettivo che parte dalla necessità primaria di potenziamento del verde e della natura, per migliorare la produzione di ossigeno e contenere il cambiamento climatico; la necessità di avere servizi quali i nidi, ormai divenuti quasi esclusivamente privati; con il bisogno di ricucire le due parti di città per favorire la continuità territoriale con la parte centrale di Bollate, ma non con un tunnel ciclopedonale sotto la ferrovia a rischio di microcriminalità". Il piano divide anche sui social tra quanti si dichiarano "stanchi dell’area dismessa e dei disagi che porta con sé" e quanti, invece, non vedono ricadute per l’interesse pubblico "se non la rimozione dell’eternit e l’ennesimo rinnovo di piazza Madonna in Campagna". Nel dibattito web interviene anche il sindaco: "Il progetto non ci piace? Nessun problema, lasciamo l’area nelle condizioni attuali e aspettiamo il prossimo incendio, il prossimo rave party, la prossima lamentela che l’area è utilizzata come dormitorio". Intanto si allungano i tempi per presentare osservazioni al progetto: fino al 13 ottobre.