
Ilaria Salis ha querelato per diffamazione Matteo Salvini: il pm chiede l'archiviazione del fascicolo
La Procura di Milano ha chiesto l'archiviazione per il segretario della Lega Matteo Salvini accusato di diffamazione dall'europarlamentare Ilaria Salis. Nella denuncia del luglio 2024, l'ex maestra lamentava "un grave danno alla mia reputazione" realizzato attraverso la diffusione di "false informazioni" nel periodo in cui era detenuta in Ungheria. In particolare, il riferimento è a una nota del Carroccio del 31 gennaio 2024 in cui si fa riferimento all'assalto di un banchetto della Lega avvenuto il 18 febbraio del 2017, fatti per cui "è finita a processo".
Parole condivise dal ministro e vicepremier Salvini che sottolineava come "è assurdo che questa Salis in Italia faccia la maestra. Non può fare quel lavoro". In un'intervista a Repubblica sull'episodio di Monza, aggiungeva: "Vi pare normale che una maestra elementare vada in giro per l'Europa, e adesso scopro anche in Italia, a picchiare e sputare alla gente? Allora, che nel 2024 si vada in tribunale con i ceppi non è accettabile, ma quella donna se è colpevole deve pagare. E se il reato l'ha commesso in Ungheria deve essere processata in Ungheria".
"Non è vero - spiegò Salis nella querela, lamentando un grave danno alla reputazione - che ho assaltato un gazebo della Lega, né che ho sputato addosso alle militanti della Lega o addirittura che le ho picchiate". E ancora: "Non è vero che sarei stata imputata del fatto, perché riconosciuta dalle persone offese".
Per il pubblico ministero Antonio Pansa, le espressioni utilizzate seppur capaci di gettar luce negativa su Salis rientrerebbero nel "diritto di critica" e Salvini avrebbe riportato "fatti storici in modi non offensivi". Le sue parole, seppur pronunciate quando c'era già una sentenza si assoluzione, potrebbe essere dovute a una mancata pubblicità della sentenza che riconosce l'estraneità di Ilaria Salis all'assalto al gazebo.
In sintesi, nella richiesta firmata a fine marzo dal pubblico ministero e su cui dovrà decidere un giudice per le indagini preliminari, per la pubblica accusa Salvini non ha manipolato la realtà e ha rispettato "la continenza delle espressioni non superando i limiti posti dalla Cassazione" in materia di diffamazione. La difesa di Salis, rappresentati dai legali Eugenio Losco e Mauro Straini, potranno opporsi alla richiesta di archiviazione.