MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Il canestro più bello di Dan e Laura, matrimonio nel nome del basket

Milano, il rito religioso 20 anni dopo. Posticipato per... una partita

Dan Peterson e Laura Verga si sposano in chiesa (Ciamillo-Castoria)

Milano, 10 dicembre 2017 - «Dieci giorni fa abbiamo dovuto spostare la data. Dal 7 al 9 dicembre... per una partita di basket. A quale sposa è capitata una cosa del genere? Solo a me». Laura Verga sorride comunque, felice. Radiosa nel suo abito argento coperto di lustrini. Accanto, più taciturno, c’è il “suo” Dan. Danel Lowell Peterson s’intende, il celeberrimo allenatore di pallacanestro, giornalista e telecronista sportivo statunitense, che alla soglia degli 82 anni ha voluto prendere in moglie (di nuovo) la “sua” Laura - che è figlia di Mario Verga, uno dei più grandi piloti della nostra motonautica - sposandola con rito religioso dopo 20 anni di matrimonio civile.

Così ieri alle 16.55 la coppia si è ri-sposata, nella chiesa di San Desiderio ad Assago, vicino al Forum che ha visto Dan protagonista sulla panchina dell’Olimpia. Adesso, da spettatore, non perde una partita. Come quella del 7 dicembre. «Amo Laura come il primo giorno, adoro soprattutto la sua personalità. Come l’ho conquistata? Portandola a una partita di basket». Lei ricorda il primo incontro «in via Montenapoleone, grazie a un’amica in comune». La proposta bis è arrivata «di sorpresa - rivela -, sapendo che sono cattolica Dan ha voluto farmi questo regalo 20 anni dopo». E le nozze sono state un’occasione per riunire tutti gli amici, che sono anche mostri sacri del basket, al ricevimento organizzato al Royal Garden Hotel di Assago.

Dino Meneghin, tra i testimoni di nozze, spiega di sentirsi «onorato. Vent’anni fa, alle nozze celebrate a Miami, Dan l’aveva chiesto a Bob McAdoo. Oggi a me. Questo rafforza la stima e l’amicizia che ho per lui». Al suo fianco Renzo Bariviera: «Un’occasione meravigliosa, perché ci ha consentito di ritrovarci». Ma «questo è anche un momento di nostalgia, perché siamo testimoni di un mondo che non c’è più», aggiunge il “vecchio” coach Valerio Bianchini. «Ecco - scherza - quando in chiesa il sacerdote ha chiesto di pregare per Peterson l’ho fatto. Ma mi sono sentito come San Paolo sulla via di Damasco». Immancabile la foto di gruppo con tanto di palloni arancioni. Tra i sorrisi, quello di Roberto Premier, Vittorio Gallinari, Franco Boselli, Riccardo Pittis, Marino Zanatta e Simone Pianigiani, allenatore dell’Olimpia.