
I controlli in centro a Milano
Torna l’obbligo di mascherina all’aperto in centro. Da ieri le persone che passeggiano lungo l’asse tra piazza Castello e San Babila devono ricordarsi di indossare sempre il dispositivo di protezione individuale dalle 10 alle 22; sarà così tutti i giorni fino al 31 dicembre, a prescindere dalla presenza o meno di assembramenti. L’ordinanza firmata dal sindaco Giuseppe Sala con l’obiettivo di contenere l’epidemia da Covid piace a molti milanesi come misura di prevenzione dai contagi, e a pubblici esercizi e artisti di strada ancora memori delle restrizioni di un anno fa. Davvero pochi i "tragressori" – quasi tutti turisti o persone da fuori città – pizzicati a volto scoperto e non per furberia, ma per ignoranza del provvedimento.
"Devo sempre tenere su la mascherina in centro anche se siamo in zona bianca?", chiedono all’agente che li ferma. La risposta della polizia locale è affermativa, ma la linea è quella di sensibilizzare, prima di reprimere. Come ha provato sulla sua pelle Alessandro Cusani: "Non sapevo nulla di questa norma, mi ha informato cortesemente un vigile mentre camminavo in Galleria. Nessuna multa". Del resto, come ha chiarito una nota del Comune, le pattuglie dei ghisa, "soprattutto i primi giorni, inviteranno e informeranno i cittadini del nuovo obbligo che prevede una sanzione di 280 euro se pagata entro cinque giorni o 400 euro in caso di mancata ottemperanza". Christian Frigerio era preparato: "Avevo visto il servizio sul tg. Sono d’accordo con l’ordinanza: in centro città nel weekend c’è sempre una marea di gente e siamo tutti vicini vicini…". Anche Luigi Zai è con bocca e naso coperto, ma ignorava la misura perché viene da Pavia: "Però la mascherina la indosso ovunque, c’è sempre un virus in giro". Nel dettaglio, l’obbligo si applica in piazza Castello, largo Cairoli, via Dante, piazza Cordusio, via Orefici, via e piazza Mercanti, piazza del Duomo, Galleria e corso Vittorio Emanuele II e piazza San Babila, mentre nelle altre aree della città (come da normativa nazionale) è un dovere indossarla dove non può essere garantito il distanziamento. "In centro ci sono le zone a più vasta affluenza, anche di turisti dall’estero. Qui indossare la protezione sempre ha senso e non è troppo penalizzante: a noi permette di lavorare e alla gente di continuare a muoversi liberamente" ragiona Maurizio Esposito, responsabile del bistrò Van Bol & Feste in largo Cairoli.
Un po’ il concetto che ha espresso il sindaco Giuseppe Sala sulle sue pagine social: "Godiamoci l’atmosfera natalizia del centro, con il piccolo sacrificio di indossare la mascherina". Il "grande sacrificio" secondo Fayez Rashwan, ritrattista di origini egiziane da 30 anni in Italia, è quello di un anno fa: "In quel periodo imperversavano zone rosse e arancioni, in centro c’era in giro poca gente . Dovevo rimanere a casa, ma come artista di strada non avevo diritto a ristori né all’assegno di disoccupazione". Meglio la mascherina, insomma.