Manifesti elettorali, guerra totale a Milano. E Salvini attacca Sala

Il centrodestra presenta esposti in Prefettura e al Viminale. La replica del primo cittadino: lesa la democrazia? Assurdo

Manfredi Palmeri e Luca Bernardo davanti alla Prefettura con l’esposto sui tabelloni

Manfredi Palmeri e Luca Bernardo davanti alla Prefettura con l’esposto sui tabelloni

Milano - È scontro totale sui tabelloni elettorali ancora inutilizzabili. Il centrodestra ieri ha tirato in ballo Prefettura e Ministero dell’Interno per denunciare che a Milano non sono ancora pronte le plance di metallo per ospitare i manifesti dei 13 candidati sindaco e delle 28 liste collegate.

Il candidato sindaco di Lega, FdI, FI e Mp Luca Bernardo all’ora di pranzo è arrivato a Palazzo Diotti per "presentare un esposto al prefetto per la mancata presenza dei tabelloni elettorali. Il 40-45% dei milanesi ancora non sa che ci sono le elezioni comunali il 3-4 ottobre. Altri elettori sono indecisi. Chiediamo al prefetto di intervenire rapidamente su una questione relativa alla democrazia. Le liste sono state depositate il 4 settembre e oggi (ieri, ndr) siamo già al 14 settembre". Nel primo pomeriggio, intanto, torna in città il leader della Lega Matteo Salvini per una visita al Mercato della Stazione Centrale e alle case di via Salomone e rincara la dose: "Ancora a Milano non ci sono i manifesti elettorali sui tabelloni. È una vergogna. A 19 giorni dal voto è inaccettabile. Penso sia una lesione della democrazia". Il segretario del Carroccio parla di "dibattito politico censurato. Se Sala pensa di vincere con il silenzio, sbaglia. Noi lo stiamo denunciando in tutte le sedi opportune". Nelle stesse ore, i parlamentari lombardi di Forza Italia presentano un’interrogazione al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese proprio sul caso dei tabelloni.

Nel mirino c’è Giuseppe Sala. La replica del sindaco al centrodestra non si fa attendere: "Democrazia lesa? Fino al giorno della presentazione delle candidature (3 e 4 settembre, ndr) tutti si aspettavano 10 candidati sindaco, ma sono stati 13 e abbiamo avuto un po’ di problemi. I tecnici del Comune stanno lavorando per riuscire a posizionare altre plance. Domani (oggi, ndr) a Milano tutti gli spazi necessari per le liste saranno presenti in giro per la città. Da questo alla democrazia lesa, però, è una questione di stile. Io non faccio politica per accusare gli altri, ma per fare le cose. A Salvini che dice che senza manifesti elettorali i cittadini non possono conoscere le opinioni, dico che lui ha riempito la città con le sue immagini negli ultimi due-tre mesi. Vuol dire che l’ha fatto inutilmente e che nessuno si è accorto che ci sono le elezioni? Ci vuole un bel coraggio a parlare di lesa democrazia. Dal centrodestra mi arrivano attacchi su ogni cosa, ma non abbiamo ancora visto una proposta compiuta sulla città. Se loro preferiscono ogni giorno tirarne fuori una andremo avanti così. Mancano solo due settimane, porteremo pazienza".

L’altro tema di giornata è un sondaggio di YouTrend che dà Sala vincente al primo turno delle Comunali con il 51,4% e Bernardo fermo al 37,2%. Salvini non ci sta: "Sala vince al primo turno? E il Milan vince la Champions. Io i sondaggi li faccio nei quartieri: ci sono tanti milanesi dimenticati che hanno voglia di cambiare. I sondaggi che arrivano da sinistra mi fanno sorridere. Siamo al lavoro per riportare al centro le periferie e parlare di temi reali. Arriveremo al ballottaggio tra Sala e Bernardo".

 

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