
di Simona Ballatore
C’è SimMan, un manichino avanzato che ha pure il battito cardiaco, si può “sentire“ il polso, ascoltare il respiro. Lacrima, la pupilla reagisce alla luce, può simulare convulsioni e piccoli movimenti. Choking Charlie è invece un torso adulto progettato per insegnare agli studenti ad eseguire la manovra di Heimlich contro il soffocamento: si mettono palline di cibo finte, si fa pratica della manovra vera. Manichini iperrealistici, sala operatoria pure, con un vetro da dietro cui il professore può vedere la squadra degli studenti in azione: è il SimLab, il nuovo centro di simulazione dell’Università Vita-Salute San Raffaele. All’interno dell’edificio San Michele, nel campus di via Olgettina, c’è anche una shock room, si ricrea una terapia intensiva. "Il SimLab ci permette di sperimentare una formazione sempre più pratica – sottolinea Giacomo Monti, medico intensivista e coordinatore del laboratorio –. L’abilità medica si apprende nell’esercizio, qui si possono fare prelievi di sangue, suturare ferite, fare esperienze che fino a poco tempo fa i nostri studenti facevano per la prima volta sulle persone. I manichini garantiscono più sicurezza ai pazienti e permettono agli studenti di esercitarsi con più serenità. Di sbagliare per riprovare, migliorarsi e affinarsi". Da una sala controllo il medico può ricreare casi realistici, variare le condizioni del paziente e vedere gli studenti all’opera. "Esercitano la capacità diagnostica, imparano a lavorare insieme. È fondamentale anche per migliorare le capacità di relazione e decisionali. Possono registrarsi e risentirsi, rivedersi all’opera", spiega Monti.
Ai manichini possono lavorare fino a cinque studenti insieme. Ogni ambiente è ripreso da telecamere. Gli scenari affrontati, ora incentrati prevalentemente sulle cure intensive, saranno estesi a contesti multidisciplinari, facendo interagire studenti di medicina con i futuri infermieri, per esempio. La “Workshop Room” consente l’esercitazione di precisione, su un singolo arto o su una lesione particolare. Senza l’ansia di far male.