GIULIA BONEZZI
Cronaca

Milano, arriva il “Mangiagalli Center”: una culla per tutte

Tre sale parto nuove per arrivare a nove, con letti di ultima generazione per il travaglio e la cromoterapia per chi aspira al parto naturale

Una delle tre nuove sale parto della Mangiagalli

Milano, 4 dicembre 2018 - Tre sale parto nuove per arrivare a nove, con letti di ultima generazione per il travaglio e la cromoterapia per chi aspira al parto naturale, ma con tre sale operatorie di fianco (di cui una rinnovata), se ci fosse bisogno di un cesareo; e intorno la prima terapia intensiva neonatale d’Italia, la banca del latte, la chirurgia fetale, l’epidurale 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno, elenca Enrico Ferrazzi, responsabile del ribattezzato «Mangiagalli Center».

Insomma, la sicurezza e i professionisti che può garantire la Mangiagalli, prima clinica ostetrica d’Italia con 112 anni d’anzianità, punto di riferimento per i parti più difficili inclusi quelli di donne affette da malattie rare. Ma anche «culla dei milanesi» che ha rinnovato il percorso parto «per renderlo sempre più a misura di donna – spiega Simona Giroldi, la dg del Policlinico di cui la Mangiagalli fa parte – come risposta, da ospedale pubblico, al desiderio di un parto sempre meno “medicalizzato”». Così insieme al Mangiagalli Center (che «coordina tutte professionalità che si occupano della salute della donna, dalla nascita alla terza età») arriva un nuovo consultorio in via Pace 15, dove «gestiremo le oltre duemila gravidanze fisiologiche che abbiamo l’anno, su circa seimila nuovi nati, garantendo a tutte un’assistenza personalizzata», chiarisce la responsabile Alessandra Kustermann. Sei ambulatori, sette stanze per i colloqui, palestra e «pit stop» per allattare e cambiare pannolini; qui le future mamme (e papà) avranno «la possibilità di un’ostetrica o un ginecologo di riferimento, risposte immediate in caso di bisogni sociali e psicologici», e ancora yoga, osteopata, corsi su allattamento, nutrizione, massaggio neonatale; e tutte le donne risposte, dalla contraccezione alla menopausa.

L’investimento complessivo supera i 900 mila euro, circa 700 mila finanziati dalla Regione perché la Mangiagalli, spiega l’assessore al Welfare Giulio Gallera, «diventi hub di riferimento per la mamma e il neonato non solo per la città di Milano ma anche in Lombardia». E non finisce qui: «Rinnoveremo l’ingresso e l’accoglienza, amplieremo il pronto soccorso ostetrico-ginecologico, rimoderneremo il puerperio e le degenze a pagamento Santa Caterina», annuncia il presidente del Policlinico Marco Giachetti. Tutto «in parallelo» coi lavori dell’ultimo e più ambizioso pezzo della nuova Ca’ Granda, che entro fine anno pubblicherà il bando per costruire l’edificio da 201 milioni di euro (autofinanziati al 67%) che dovrebbe entrare in funzione entro il 2023; con «un polo dedicato alle attività materno-infantili e pediatriche»