
Malore fatale a operaio nel cantiere stradale
di Mario Borra
Era impegnato in alcuni lavori di segnaletica stradale all’interno della piazzola ecologica in via Vecchia Cremonese a Lodi quando improvvisamente si è accasciato al suolo: ieri mattina, verso mezzogiorno, un 44enne residente a Cinisello Balsamo, addetto di un’impresa specializzata, è improvvisamente crollato a terra accusando un malore. Vani si sono rivelati purtroppo i tentativi di rianimarlo: la morte è sopraggiunta pochi minuti dopo in ospedale.
L’operaio di 44 anni, residente a quanto emerso a Cinisello Balsamo, stava compiendo le ultime rifiniture prima della sosta per il pranzo e l’improvvisa caduta a terra ha fatto subito scattare l’intervento da parte di alcuni colleghi che erano nelle vicinanze. Al 44enne, prima dell’intervento della Croce rossa e dell’automedica del 118, sono state praticate alcune manovre per rianimarlo e sembra sia stato utilizzato anche il defibrillatore. L’uomo è stato poi trasferito in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore del capoluogo lodigiano ma le sue condizioni sono apparse disperate ed è deceduto poco dopo. Sul posto dove è avvenuto il malore sono intervenuti una volante della polizia e il personale dell’Ats per verificare, come da prassi, se le condizioni di sicurezza del luogo di lavoro erano state rispettate in toto. Il malore del 44enne è stato subito messo in correlazione con il grande caldo di questi giorni anche se la circostanza, almeno fino a ieri, era ancora tutta verificare.
Sono però subito fioccate le dichiarazioni di politici e sindacalisti sul tema. "Non si può morire sul lavoro, non si può morire per il troppo caldo. In questi giorni siamo di fronte a un’ondata di caldo anomalo e a livelli insopportabili. Forse è il caso che nelle ore più torride vengano presi tutti gli accorgimenti utili a evitare tragedie", ha ribadito ieri l’onorevole Nicola Fratoianni (deputato e segretario di Sinistra italiana). Per Salvatore Cutaia segretario Feneal Uil Milano, Lodi, Pavia e Cremona, "anche oggi ci troviamo a commentare l’ennesimo decesso sul lavoro. Ci troviamo davanti a una morte che poteva essere ampiamente evitata, perchè non si tratta di una casualità. Sono giorni che si sapeva che si sarebbe raggiunto il picco di calore e gli strumenti per evitare questa situazione ci sono. Ci sono la cassa integrazione, la sospensione del lavoro e le accortezze che si possono prevedere in cantiere. Queste azioni però purtroppo non sono state evidentemente messe in campo e ci troviamo ancora una volta a dover piangere un lavoratore che stava compiendo il suo lavoro. Dobbiamo interrogarci seriamente e sanzionare pesantemente le responsabilità per una morte evitabile".