Malamovida, ordinanza anti-caos "Stop a vetro e lattine all’aperto"

Il Comune punta a evitare risse e degrado nelle otto zone più frequentate dal popolo della notte. Il divieto resterà in vigore fino al 28 agosto. Critico Albiani (Pd): meglio applicarlo in tutta la città

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di Massimiliano Mingoia

Scatta l’ordinanza anti-movida selvaggia. Come per l’agosto dell’anno scorso, il Comune ha deciso di fissare regole severe contro l’utilizzo di contenitori in vetro e lattina nelle aree più frequentate dal popolo dell’happy hour e del divertimento serale, cioè Piazza Duomo e vie limitrofe, Arco della Pace, Ticinese, Darsena, Navigli e Tortona, Nolo, corso Como, piazza Gae Aulenti, corso Garibaldi e Brera e, infine, le aree Isola, Lazzaretto e Melzo. L’ordinanza firmata dal sindaco Giuseppe Sala è partita a mezzanotte e durerà fino a domenica 28 agosto: dalle 22 alle 5 nelle zone della movida sarà vietato vendere o somministrare cibi e bevande da asporto in bottiglie e contenitori di vetro o in lattina. Potranno essere utilizzati soltanto contenitori di carta o plastica previa spillatura o mescita delle bevande. L’uso del vetro e delle lattine sarà consentito esclusivamente all’interno dei locali o nei plateatici con servizio al tavolo.

Il provvedimento del primo cittadino punta a rendere più sicure e pulite le piazze, le vie e i quartieri maggiormente frequentati la sera e nelle ore notturne dai giovani, e non solo. L’ordinanza, motivata appunto da ragioni di tutela del decoro, dell’ambiente, del patrimonio culturale e della sicurezza, si applica a tutte le tipologie di esercizi di vicinato, medie e grandi strutture di vendita, attività commerciali, artigiani per asporto, pubblici esercizi, distributori automatici e street food che lavorano nelle – già citate – aree del Duomo, dell’Arco della pace, di Ticinese, Darsena, Navigli e Tortona, di Nolo, di corso Como, Gae Aulenti, Garibaldi e Brera, e infine nelle aree Isola, Lazzaretto e Melzo.

La violazione degli obblighi e dei divieti contenuti nell’ordinanza comporterà l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 5.000 euro. Tant’è. È il secondo anno consecutivo che Palazzo Marino applica questa ordinanza, non a caso. Dalla ripresa della vita serale e notturna dopo i mesi più duri dell’emergenza Covid e del conseguente lockdown, infatti, la malamovida è diventato un fenomeno sempre più evidente e preoccupante, anche per il proliferare di tavolini, sedie e dehors all’aperto per venire incontro ai commercianti, che, a partire dal 2020, per rispettare le regole sul distanziamento anti-contagio, avevano chiesto e ottenuto dal Governo di sfruttare gli spazi all’aperto davanti o nei pressi dei loro bar, ristoranti o locali. Le nuove occupazioni di suolo pubblico, da 2021 a oggi, sono state oltre 2 mila.

La movida milanese, dunque, è cambiata, in meglio e in peggio, proprio a causa delle novità introdotte per uscire dalla crisi da Covid. Non a caso nell’estate del 2019, quando la pandemia non era ancora scoppiata, l’ordinanza del sindaco contro contenitori di vetro e lattine aveva riguardato solo l’area della Darsena, non tutte le altre zone della movida citate nell’attuale ordinanza. Il presidente della commissione Sicurezza del Comune, Michele Albiani (Pd), però, è critico e propone una modifica: "Il vetro andrebbe vietato in tutta la città dal tardo pomeriggio fino alla mattina, come già succede in molte città europee. E non sono certo l’unico nell’amministrazione a pensarla così".

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