"Mai firmare tutto subito, chiedete consiglio"

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Contratti firmati che “blindano“ una compravendita. Si può configurare il reato di truffa, se la persona ha accettato di acquistare uno o più beni? L’avvocato Leonardo Bardi, che assiste la signora Gina, nome di fantasia, spiega di sì.

In quali casi?

"Casi come quello della signora Gina rientrano nel raggiro, perché chi vende si rivolge a persone fragili, che vengono messe di fronte a situazioni difficili da gestire da sole. Vengono indotte a fidarsi. Questi raggiri sono abbastanza comuni, al punto che il legislatore ha pensato di introdurre un nuovo reato con l’articolo 643 bis del codice penale (frode patrimoniale in danno di soggetti vulnerabili). Una modifica, non ancora realtà, che nasce per tutelare soprattutto gli anziani".

Cosa consiglia agli anziani, per evitare di cadere in trappola?

"La vendita porta a porta è legale (a meno che non ci sia un truffatore che si presenti come venditore senza esserlo realmente) ed è certamente lecito proporre dei servizi o della merce onestamente. Però attenzione: il mio consiglio è mai firmare su due piedi, mai lasciarsi convincere a firmare “tutto subito“. È diritto della persona dire di volerci pensare, di volersi consultare con un familiare o con una persona di fiducia prima di prendere una decisione. Si può dire “mi lasci una traccia, il catalogo, il modulo, e ci vediamo tra una settimana". Se il venditore insiste: lasciare perdere. E non aver paura di chiedere aiuto. Ricordarsi sempre, poi, che c’è il diritto di recesso entro 14 giorni dalla consegna della merce".

Nel caso della signora Gina, le hanno venduto qualcosa che a lei non serviva?

"Esattamente. E, a mio parere, a un prezzo molto più alto rispetto a quello di mercato. Le hanno proposto un contratto apparentemente genuino inducendola a firmare per oggetti di cui non aveva bisogno".

Le sono capitate delle storie simili?

"Sì. Durante la pandemia, nei momenti in cui i ristoranti erano aperti, un signore anziano aveva preso l’abitudine di mangiare sempre nello stesso posto, stringendo amicizia con il ristoratore. Peccato che questo ristoratore a un certo punto gli chiese di sborsare alcune migliaia di euro facendogli firmare delle carte. Soldi volatilizzati".

M.V.

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