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Magenta, dai genitori una prova d’ottimismo: "Siamo sicuri, andrà bene"

Dalle medie Baracca agli istituti superiori tutto è filato liscio. Il preside del comprensivo Fontana: momento atteso e temuto

L’unico suono della campanella gradito agli alunni è sempre stato solo quello che annunciava la fine delle lezioni. Per molti la ripresa di settembre, di solito, è faticosa. Corse contro il tempo per finire i compiti, astucci e cartelle ancora da comprare, risvegli mattutini difficili… Ecco, se c’è qualcosa che il dramma del coronavirus ha cambiato in positivo è il piacere di tornare sui banchi di scuola. Carica di speranze ed alcune paure, la riapertura degli istituti è stata accolta con grande entusiasmo da tutti gli scolari.

"La tensione c’è – confessa una mamma – ho appena lasciato mio figlio all’ingresso e non nascondo che un po’ di paura la sento. Però la scuola è troppo importante per il futuro dei nostri ragazzi". I bambini sorridono tutti, nascosti dalle mascherine ma sorridono. Lo si legge nei loro occhi. Mai come in questi mesi si è riscoperto il valore della scuola: "Non solo per lo studio. I nostri figli in classe imparano a rapportarsi con gli altri, si forma il carattere, conoscono altre realtà. Il valore della scuola va oltre l’insegnamento didattico". Queste le parole di una docente, strappate poco prima dell’ingresso in istituto. La riapertura era ed è carica di interrogativi per quanto concerne l’organizzazione dei momenti di massimo afflusso, quindi entrata ed uscita. Durante il primo giorno di scuola tutto è filato dritto, non ci sono stati grossi problemi e non risultano disagi. Ogni istituto ha organizzato come meglio ha creduto, sulla scia delle linee guida, i momenti di possibile affollamento, riuscendo a garantire sufficiente sicurezza a tutti gli scolari.

Così un papà all’ingresso della scuola media Baracca: "Ci hanno spiegato come ci saremmo dovuti comportare e come sia stato organizzato lo spazio interno. Sono sicuro si sia fatto il massimo per garantire quanta più tutela possibile". Per molti bambini ieri è stato anche il primo giorno di scuola per eccellenza: "Mia figlia era emozionatissima, un po’ tesa ma vogliosa di intraprendere il viaggio. Qualche lacrima è scappata, forse più a me che a lei, ma solo per l’emozione. Certo avremmo preferito iniziare la prima elementare con un altro clima, ma sono sicura andrà tutto bene".

Qualche genitore più pessimista c’è, non sulle contromisure ma sull’imprevedibilità del virus ed il suo decorso. Ma questo ai bambini importa poco, sanno cosa devono fare e sono pronti ad affrontare il loro viaggio. La leggerezza della gioventù li porta a vivere tutto come fosse un’avventura, avranno solo qualche regola in più da rispettare. A poche ore dalla fine del primo giorno di lezione, ecco il commento del preside dell’Isc Fontana, Davide Basano: "Io e gli insegnanti proviamo un grandissimo sollievo. Perché questo momento era atteso ma temuto, non tanto per la questione epidemiologica, quella va oltre le nostre capacità, ma più che altro a livello organizzativo. Abbiamo avuto continui confronti e riunioni, anche con le istituzioni, ma la pratica è sempre diversa dalla teoria. Tutto è andato bene e siamo contenti di quanto fatto. Alcune cose andranno rifinite ma finalmente abbiamo rivisto le aule piene di studenti". Luca Cianflone