Milano, maestro violentatore? "È calunnia"

Ventenne denuncia per stupro dopo anni il docente delle elementari. Pm e gip: "Non c’è nessuna prova"

Il gip Guido Salvini ha archiviato il caso

Il gip Guido Salvini ha archiviato il caso

Un incubo piombato all’improvviso addosso a un maestro delle elementari. L’accusa terribile di aver violentato anni fa una sua piccola alunna con la scusa di doverla accompagnare nei bagni di scuola. Un incubo per sua fortuna ora svanito, perché nessuna prova è stata trovata dalla Procura a sostegno di quelle accuse. E ieri, dunque, l’indagine nei confronti del docente è stata archiviata.

A distanza di nove anni dai fatti era stata la stessa presunta vittima, oggi ventenne, a puntare il dito contro quel maestro delle elementari accusandolo di aver abusato di lei. Ma gli accertamenti degli inquirenti non hanno portato "all’acquisizione di alcun elemento di riscontro", mentre le indagini difensive hanno delineato "un quadro ben diverso da quello esposto nella denuncia" presentata tre anni fa dalla madre della ragazza.

Per questo il gip Guido Salvini, accogliendo la richiesta del pm Alessia Menegazzo, ha archiviato il caso di un insegnante finito sotto inchiesta per violenza sessuale dopo che una sua ex alunna, nel maggio 2019, a 17 anni compiuti, raccontò di tre episodi di molestie da lei subiti a scuola quando aveva 8 anni. Nulla

Il giudice inoltre, come avevano chiesto i difensori, gli avvocati Agostino Crosti e Mirella Manera, ha trasmesso gli atti al pm del tribunale dei minori affinché proceda per calunnia. E questo perché l’adolescente, con alcuni disturbi psicologici e fragilità, quando "ha reso le sue dichiarazioni" - sii legge nel provvedimento - essendo "quasi maggiorenne, era certamente pienamente consapevole che esse avrebbero provocato l’apertura di un grave procedimento penale nei confronti della persona accusata e ha avuto molte occasioni per ritrattare".

Non è la prima volta, del resto, che adolescenti, magari durante un percorso di psicoterapia e di vulnerabilità personale, tornino a ricostruire momenti critici della loro infanzia magari in modo confuso e comunque senza che ci sia la possibilità di effettuare verifiche per via dell’ampio arco di tempo trascorso.

Nel caso di questa ragazza, troppe le incongruenze emerse dal suo racconto. Diverse versioni fornite sia sul riemergere dei ricordi che sulla descrizione degli episodi. Inverosimile, agli occhi degli inquirenti, che una bimba che avrebbe subito un tale trauma ad opera del mmaestro non avesse mai manifesstato alcuna difficoltà o alcun disagio, mai si fosse lasciata scappare qualcosa con la mamma.

E altrettando difficile, se non quasi impossibile, che proprio la madre nulla si fosse accorta dopo i tre episodi ravvicinati nei quali, a sentire la ventenne, il suo maestro avrebbe abusato di lei dopo averla accompagnata nei bagni. Circostanza, questa dell’accompagnamento ripetuto, che già di per sé avrebbe, se veritiera, costretto al maestro a lasciare sola la propria classe ben tre volte . Tutto rivelatosi poco credibile e senza alcuna prova.

M.Cons.

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