
Milano, 13 settembre 2020 - Un boato che ha fatto pensare a "una bomba", sirene delle ambulanze, urla, fiamme e nubi di polvere. Il ricordo dei milanesi che torna al 12 giugno 2016, quando un’esplosione distrusse il palazzo in via Brioschi, poco lontano dal Naviglio Pavese. A innescarla fu il pubblicitario Giuseppe Pellicanò, svitando il tubo del gas dell’appartamento in cui viveva assieme alla compagna Micaela Masella - morta nello scoppio - e alle due figlie che all’epoca avevano 7 e 11 anni, rimaste gravemente ustionate. Rimase sotto le macerie anche una coppia di giovani marchigiani, vicini di casa, Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi, altre vittime innocenti della follia omicida. Pellicanò è stato condannato in via definitiva a trent’anni di carcere per strage e devastazione. Ha cercato di distruggere la sua famiglia per "rabbia" verso la moglie, "rancore, gelosia e per essere stato offeso nel suo orgoglio maschile". Voleva far esplodere la casa con il gas, ma l’intervento dei vigili del fuoco ha scongiurato lo scoppio, anche il 42enne che lo scorso 20 luglio ha ammazzato con 50 coltellate il transessuale brasiliano Emanuel Alves Rabacchi in via Piana, zona Certosa.
Divampò invece per cause accidentali, un corto circuito, l’incendio che il 14 febbraio 2018 causò la morte di Haitam Errafi, un ragazzino di 13 anni rimasto imprigionato nell’appartamento del palazzo in via Cogne, Quarto Oggiaro. Fu invece una fuga di gas, il 18 settembre 2006, a far crollare un intero palazzo di quattro piani al civico 7 di via Lomellina: quattro morti, tre adulti e un bambino. Il piccolo Francesco Orlando, 7 anni, Tommaso Giaccola, 69 anni, Ilir Ianki, 30 anni ed Esmeralda Sfolcini, 49 anni. Una tragedia ancora scolpita nella memoria dei milanesi, già colpiti quattro anni prima da un altro lutto. Nel giugno 2002 il vicequestore Paolo Scrofani morì all’età di 42 anni, travolto dall’esplosione dell’appartamento in via Giovanni da Cermenate dove un uomo, Massimo Santoro, si era asserragliato per resistere allo sfratto. Tornando indietro nel tempo, ancora una tragedia la mattina del 30 settembre 1994, in viale Monza 112. Ancora un’esplosione provocata dal gas, ancora morti, sette. Una quindicina i feriti. Anche qui una valanga di detriti, sei piani finiti in polvere.