Ma che bèla pacciarota (senza offese)

Emilio

Magni

Era tutto contento il Cesarino, l’altra mattina, quando è arrivato al bar. Era infatti gradito l’invito di fare il nonno. La figlia gli aveva affidato per un’oretta la nipotina di poco più di un anno che lui portava in braccio esibendola come grande contentezza. Era un bimbetta sorridente, rotondetta, paffuta: un ritratto della salute. Tra i vari commenti cerimoniosi si è fatto largo quello del Carletto che ha detto, tutto sorridente: "Ma che bèla pacciarota". "Pacciarott" è termine che un tempo era molto in uso nel dialetto: adoperato per indicare un tipo ben pasciuto, un po’ debordante nel fisico, ma anche bonaccione. Tutti i dizionari del dialetto milanese ci danno queste informazioni. È sicuramente un bel complimento, una lode, un apprezzamento. Però non da tutti, in particolare dalle ragazze non esili, ma un po’ pingui, non era accettato. Qualcuna si offendeva. Il complimento era visto infatti con una leggera intonazione maldicente, da presa in giro. Qualche volta poteva portare addirittura a reazioni pesanti. Rammento ancora un episodio di tanti anni fa quando, noi giovanotti al bar giocavamo a biliardo. E tra i tanti colpi del biliardo ve n’è uno che, almeno in Brianza, era appunto, chiamato "la pacciarota". Quando la biglia dell’avversario era attaccata alla sponda bisognava colpire contemporaneamente biglia e sponda, questo era la "pacciarota". Una sera mi capitò di trovarmi davanti proprio a questa situazione chiamata anche "sponda e biglia". Davanti alla mia incertezza il socio mi gridò: "’Na bèla pacciarota". Intanto stava giungendo, con il vassoio delle bibite in mano, la commessa Rosa detta Rusun perché un po’ pingue, la quale, credendo che quel "pacciarota" fosse rivolto a lei, si arrabbiò moltissimo e lasciò cadere il vassoio pieno. Successe un finimondo. "Pacciatota"? Nel suo dizionario Gianfranco Scotti informa che deriva da "paccià", ovvero mangiare con gusto, con abbondanza. "Paccià" scende dal latino "patulare" che significa mangiare smodatamente.

mail: emiliomagni@yahoo.it

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