GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

M4 sulla tratta San Babila-Linate "Ora uniti per prolungamenti e M6"

Sala chiama all’armonia istituzionale. Il ministro Salvini risponde: le opere non hanno colore politico

M4 sulla tratta San Babila-Linate  "Ora uniti per prolungamenti e M6"
M4 sulla tratta San Babila-Linate "Ora uniti per prolungamenti e M6"

di Giambattista Anastasio

"Un sogno che si realizza": così il sindaco Giuseppe Sala, ieri mattina, ha definito il collegamento rapido – appena 12 minuti – tra il centro città e l’aeroporto di Linate. Rapido come una metropolitana: la M4, per l’esattezza. Due le fermate delle nuova linea Blu inaugurate ieri, proprio quelle che mancavano perché potesse definitivamente consumarsi l’unione via ferro del cuore storico della città col Forlanini: Tricolore e San Babila. Il sindaco guarda indietro per ringraziare i milanesi della pazienza ma anche per sottolineare il carattere dell’evento: "Collegare il City Airport con il centro città è qualcosa che in passato non era scontato, perché ci sono stati anni in cui nemmeno la permanenza di Linate era scontata – ha ricordato Sala –. I milanesi investono sulle metropolitane: la prima linea nel 1964 fu fatta anche grazie a un prestito della cittadinanza. Stavolta hanno investito in pazienza perché sono stati lavori lunghi, funestati dal Covid, dall’aumento dei costi e dal ritrovamento di reperti archeologici. I tempi lunghi ci richiamano al ruolo della politica: Salvini – che è lì al suo fianco durante la cerimonia di inaugurazione – è il sesto ministro delle Infrastrutture da quando sono sindaco. Ma la politica deve pensare nel lungo termine: se mai parti, mai arrivi". Quindi lo sguardo in avanti: "Entro l’anno prossimo apriremo il resto della M4: 15 chilometri e 21 fermate per 86 milioni di transiti all’anno, un numero incredibile ma è quello che serve se vogliamo mantenere Milano nel novero delle grandi città internazionali moderne e che guardano avanti. Siamo qui a festeggiare – ha concluso il primo cittadino – ma già stiamo andando avanti a pensare al cambiamento della mobilità: dalla metropolitana a Baggio e a Monza fino alla M6. Questo – rimarca infine Sala – si può fare solo se c’è un’armonia istituzionale nell’interesse del bene della città".

Parole, anche le ultime, pronunciate, come detto, con a fianco Matteo Salvini, segretario federale della Lega e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. E Salvini raccoglie l’invito all’"armonia istituzionale": "Negli ultimi mesi ho visitato cantieri in tutta Italia – ha premesso il ministro – ma quando torno a Milano è un’emozione diversa. Le infrastrutture – ha poi aggiunto sulla scorta delle parole del sindaco – non hanno colore politico, non sono di destra e di sinistra. È nostro dovere pensare le cose a lungo termine. Con un’alleanza tra donne e uomini del fare e del sì, l’Italia nei prossimi cinque anni potrà vivere una rivoluzione industriale, infrastrutturale, ambientale, economica e lavorativa tale a quella che hanno vissuto i nostri genitori e nonni nel secondo Dopoguerra. Come quando hanno realizzato l’Autostrada del Sole: anche lì c’erano i comitati del no e anche oggi ovunque vado trovo dei nostalgici del no. Ma se sanciamo che Milano è la patria del sì, faremo un grande servizio al Paese". Il riferimento è, ovviamente, alle polemiche per il progetto del Ponte dello Stretto, "opera green come la nuova metropolitana", ha sottolineato Salvini, perché il primo consentirà, secondo quanto riferito dal ministro, di risparmiare l’emissione di "140mila tonnellate di anidride carbonica", mentre la seconda "75mila tonnellate". Ovvio, infine, il siparietto col sindaco: "Caro Beppe, io resterò in carica come ministro 10 anni".

Arrigo Giana, amministratore delegato di Atm, ha fatto un primo bilancio di quanto avvenuto lungo la prima tratta della M4 dal 26 novembre, giorno dell’inaugurazione della tratta Linate-Dateo, ad oggi: "In 700mila hanno utilizzato la nuova linea. Ora che cheè collegata con il resto della rete metropolitana, ci aspettiamo un incremento di traffico notevole".

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