L’Ue in campo per un Internet veloce e inclusivo

Ruben

Razzante*

I valori europei devono essere rispettati online così come offline. È questo il leitmotiv della Dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali per il decennio digitale. La dichiarazione, varata dagli Stati membri, dal Parlamento europeo e dalla Commissione Ue, mira a promuovere i valori europei nell’ambito della trasformazione digitale, mettendo al centro le persone e facendo sì che le tecnologie digitali vadano a beneficio di tutti i cittadini, delle imprese e della società nel suo insieme. Connettività digitale ad alta velocità e a prezzi accessibili ovunque e per tutti; scuole ben attrezzate e insegnanti con le giuste competenze digitali; accesso agevole ai servizi pubblici online; un ambiente digitale sicuro per i bambini; diritto alla disconnessione dopo l’orario di lavoro, evitando situazioni di sfruttamento; possibilità di ottenere informazioni facilmente comprensibili sull’impatto ambientale dei nostri prodotti digitali; controllo di come vengono utilizzati i dati personali e con chi sono condivisi. Realizzare questi punti, indicati con puntualità nel documento, significherebbe costruire una Rete più democratica e inclusiva, uno spazio virtuale sicuro, sostenibile e contraddistinto dall’interattività e dalla solidarietà. Ci vorrà tempo, ma ciascuno Stato dovrà fare la sua parte e anche le piattaforme web e social dovranno impegnarsi per assicurare agli utenti la libertà di scelta nelle interazioni con algoritmi e sistemi di intelligenza artificiale, contribuendo a creare un ambiente digitale equo e partecipato. In materia di tutela della privacy, quindi, sarà fondamentale garantire la riservatezza delle comunicazioni ed essere protetti da tracciamento o intercettazioni illecite, che violano i diritti fondamentali e spesso hanno finalità di profilazione commerciale solo parzialmente giustificabili con l’esercizio della libertà d’impresa.

*Docente di Diritto dell’informazione

all’Università Cattolica

di Milano