
di Grazia Lissi
Attesa, anzi attesissima torna al Teatro alla Scala "Lucia di Lammermoor" di Gaetano Donizetti con l’allestimento di Yannis Kokkos pensato per l’inaugurazione della Stagione 20202021, sul podio Riccardo Chailly (dal 13 aprile al 5 maggio). Protagonisti Lisette Oropesa, Juan Diego Flórez, Boris Pinkhasovich, Leonardo Cortellazzi e Michele Pertusi (in alternanza con Carlo Lepore). L’allestimento, rinviato a causa della pandemia, avrebbe segnato il ritorno al 7 dicembre di un’opera di Donizetti: l’ultima volta risale al 1967 con lo stesso titolo diretto da Abbado e interpretato da Renata Scotto. Per Chailly si tratta di un debutto nel titolo e della seconda opera donizettiana al Piermarini dopo "Don Pasquale" del 2018. La prima del 13 aprile sarà trasmessa in direttadifferita su Rai 5 dalle 21.15 e in diretta da Rai Radio 3 (www.teatroallascala.org). La partitura donizettiana sarà eseguita nella sua interezza secondo l’edizione critica di Gabriele Dotto e Roger Parker; l’opera, composta nel 1835, andò in scena al San Carlo di Napoli il 26 settembre dello stesso anno. Con l’enorme successo e la diffusione universale arrivarono anche i tagli e le manomissioni: la più celebre è la sostituzione dell’intervento dell’armonica a bicchieri previsto da Donizetti nella scena della pazzia con la cadenza accompagnata dal flauto. "Questa versione" racconta Chailly "andava recuperata perché è l’unica che davvero restituisce il mondo della follia, l’instabilità nervosa e mentale della protagonista". Continua: "La partitura è attenta alla drammaturgia: la parte di Raimondo è pensata in questo senso". La riapertura di questa scena s’inscrive nel complessivo ripristino della drammaturgia che secondo l’originaria impostazione di Donizetti e Cammarano attribuisce un maggior peso al baritono e soprattutto al basso. Chailly sarà inoltre grande protagonista alla Scala con la "Sinfonia n° 8" di Mahler il 18 maggio e il 22 in una serata brahmsiana con Hilary Hahn.
Il regista spiega quanto la follia sia per la protagonista "un ritorno di memoria. Tutte le opere sono memorie di un passato. Lucia è un frammento di memoria eterna, e come tale va animato con gesti memorabili". Per questo ruolo: Lisetta Oropesa dall’affascinante presenza scenica nel canto e nell’interpretazione. Kokkos sottolinea che "Enrico è un manipolatore, ma anche lui ha una particolare fragilità, una passione per la sorella, al limite dell’incestuoso. Tutti si muovono in una società senza valori, basata sul tradimento". Lisette Oropesa debuttò alla Scala nel 2019 come Amelia ne "I masnadieri" diretta da Mariotti, regia McVicar. Flórez è al quattordicesimo titolo operistico alla Scala dal debutto in "Armide" di Gluck diretta da Muti.