Luci nella metropoli d’agosto. Dietro il bancone da 55 anni: "La mia Milano d’altri tempi"

Giancarlo Righetti, 78enne, gestisce ad Affori il negozio di ferramenta aperto dal padre. Le sue vetrine sono diventate un luogo di socialità per clienti e non: "Manca solo il caffè".

Luci nella metropoli d’agosto. Dietro il bancone da 55 anni: "La mia Milano d’altri tempi"

Giancarlo Righetti, 78enne, gestisce ad Affori il negozio di ferramenta aperto dal padre. Le sue vetrine sono diventate un luogo di socialità per clienti e non: "Manca solo il caffè".

di Marianna Vazzana

MILANO

"Lavoro da solo. Con me? Non resisterebbe nessuno". È un finto burbero Giancarlo Righetti, che compirà 79 anni il prossimo 12 novembre e che ha imparato fin da adolescente a star dietro al bancone del negozio di ferramenta aperto dal papà Adelio nel 1969. Nel suo negozio di via Zanoli 31, nel cuore di Affori, utensili di ogni tipo, serramenti, accessori per porte e maniglie, kit per tapparelle e tanto altro sono ovunque, soprattutto nella porzione di locale più in ombra, che sembra una specie di magazzino. Ma il signor Righetti “sa”. Sa dove mettere le mani e trova tutto quel che serve al primo colpo. I clienti non si meravigliano, ormai. Perché “sanno”, anche loro, con chi hanno a che fare. Il servizio è sempre lo stesso da oltre mezzo secolo e continua anche in queste calde giornate d’agosto in cui la città è più vuota ("sarò qui fino a domani, poi mi concederò qualche giorno di riposo anche io", avvisa Righetti). Così resta una delle sentinelle, punto di riferimento anche per chi non ha bisogno di chiavi o di fare dei lavoretti in casa. Per chi magari cerca una parola di conforto o di scambiare due chiacchiere.

"D’altronde, questo non è solo un negozio – dice una residente affezionata –, è un presidio sociale. Manca solo la macchinetta del caffè". E infatti davanti alla porta d’ingresso le persone si fermano, parlano con il signor Righetti del più e del meno, improvvisano salotti sul marciapiede. Ci starebbero bene delle sedie da appoggiare alla facciata. E già in questo angolo sembra di non essere neppure a Milano. Anzi, ci si immerge in una Milano d’altri tempi. "Un tempo – ricorda il settantottenne – era tutto diverso, questa zona era piena di artigiani che col tempo sono spariti, schiacciati dal commercio on line. Ma c’era anche più animazione d’estate, ricordo pure le osterie. Ora resiste l’Osteria del biliardo, in via Cialdini, e piccole attività come la mia". Un porto sicuro non solo per i più nostalgici ma anche per i più giovani. Anche loro “sanno“ che al signor Righetti possono rivolgersi come fosse un familiare a cui chiedere aiuto anche a livello pratico.

"Sono venuta a restituirti i 10 euro che hai prestato a mio figlio", prosegue quella cliente affezionata che vedrebbe di buon grado un angolo ristoro tra quelle mura. Il fatto, racconta, è che suo figlio (trentenne) qualche giorno prima si era accorto di essere uscito di casa sanza soldi: quindi non poteva comprare il biglietto per l’autobus e neppure fare colazione. Ma si è infilato nel negozio del signor Righetti, "come fosse uno zio" e gli ha chiesto di prestargli i soldi necessari. Poi la madre ha saldato il debito. Un aneddoto tra tanti, per far capire come questo luogo non sia solo un negozio.

All’ora di pranzo arriva un altro ragazzo. "La corrente è saltata, non riesco a citofonare". Niente paura: c’è il signor Righetti, che gli apre la porta sul retro facendolo entrare in cortile. "L’ho visto crescere", aggiunge poi. Al settantottenne fa anche piacere avere compagnia. A condurlo in via Zanoli ogni giorno, nonostante sia già in pensione, è l’attaccamento ai suoi clienti e al quartiere. "Ho preso da mio padre, che è stato al mio fianco fino a 94 anni". Lui non passerà il testimone al figlio, che lavora in banca. Ma di abbassare la serranda, ancora non è il momento. E il signor Righetti resta al suo posto, anche nella Milano d’agosto.