
Caterina Azzi mostra le transenne che segnano l’apertura del cantiere
Milano, 22 giugno 2019 – La luce dei lampioni brillerà in autunno, da metà ottobre in poi. Il cantiere aperto in questi giorni segna la svolta per i Giardini della Guastalla, gioiello verde di 12mila metri quadri fra i più antichi parchi pubblici di Milano, realizzato nel 1555 per volontà di Paola Ludovica Torelli, contessa di Guastalla, aperto al pubblico dal 1939. Un’oasi monumentale affacciata su via Francesco Sforza, di fronte all’Università degli Studi e di fianco al Policlinico, che – pare incredibile – non ha mai avuto nessuna luce elettrica. Il progetto era stato annunciato un anno e mezzo fa, una vittoria dei cittadini dell’Associazione Amici della Guastalla che presentarono la prima richiesta d’illuminazione già nel 1998, più di 20 anni fa, ricorda la presidente Caterina Azzi.
«L’obiettivo è illuminare il parco a partire dal prossimo autunno – spiega l’assessore all’Ambiente Marco Granelli – in modo che sia pienamente fruibile anche di sera», prima della chiusura. Ci saranno lampioni con luci a led lungo i vialetti, «che non intaccheranno le radici degli alberi e i prati», evidenzia Elena Grandi, vicepresidente del Municipio 1, la quale aggiunge che, «quando si riesce a trovare un punto d’incontro tra Comune, Municipio e associazioni, i risultati arrivano». Luci pure attorno alla grande peschiera barocca che incanta i visitatori. Un’opera da 170mila euro, finanziata dal Comune. In un primo momento, si era fatto avanti uno sponsor che avrebbe collocato un pannello luminoso all’esterno, in corrispondenza dell’incrocio, ma poi è stato ritenuto una distrazione per gli automobilisti. «L’idea dello sponsor, però, resta. Potrebbe contribuire a restaurare l’edicola seicentesca del parco», continua Granelli.
Intanto i cittadini aspettano la luce «per la sicurezza di tutti – sottolinea Azzi –: per i proprietari dei cani che accompagnano i loro animali nel parco anche di sera, e che possono lasciarli liberi in alcune fasce orarie, altra nostra conquista; per i runner (è capitato che qualcuno inciampasse nel buio), per chi vuole passeggiare anche dopo il tramonto, considerando che il parco viene chiuso alle 22 d’estate e alle 19 d’inverno, quando alle 16.30 è già buio e molti si tengono alla larga». I primi scavi accendono i sorrisi: «Finalmente il lieto fine – aggiunge la presidente dell’associazione –. I tempi per avere l’ok della Soprintendenza, necessario essendo questo un parco monumentale, si sono dilatati. Nel 2013, l’allora Consiglio di Zona 1 ha deliberato la posa delle luci, da lì ci siamo mossi: nel 2015, l’architetto Francesco Lorenzelli, tra i cittadini dell’associazione, ha presentato una proposta di progetto. Poi è arrivato quello “vero”, di Comune e A2a. Siamo contenti anche perché è stata riqualificata pure la piccola area cani». Il prossimo passo? «La riqualificazione dell’area giochi – annuncia il presidente del Municipio 1 Fabio Arrigoni –, che realizzeremo con parte dei fondi per la manutenzione straordinaria del verde».