Luca Marengoni, 14enne investito dal tram sulla bici. La zia: "Era luce e gioia"

La staffetta silenziosa delle famiglie al liceo Einstein, straripante di fiori, e la vicinanza delle scuole: "Un figlio per tutti noi"

Milano, 13 novembre 2022 - Impossibile contenere il dolore che, da martedì 8 novembre - da quando Luca Marengoni non c’è più - ha stravolto le scuole, la città, i quartieri tutti. Stava andando al liceo Einstein in bicicletta Luca quando ha perso la vita, travolto dal tram: aveva solo 14 anni. Dopo la fiaccolata notturna partita dalla sua ex scuola media, la De Andreis, è stato il liceo a dedicare nuovi momenti di incontro, nel suo nome. Il primo in mattinata, con il CoGe, il comitato dei genitori. Che sono arrivati a centinaia, fiori alla mano, in silenzio.

Un pellegrinaggio senza sosta fino alla messa nella chiesa di San Pio V. "Perché è come se fosse figlio di tutti noi, perché vogliamo portare la nostra vicinanza alla famiglia di Luca", ricordano le famiglie. Mentre anche nelle altre scuole quanto è successo ha stravolto la routine, spinto a riflettere con i ragazzi o a interrompere le lezioni, anche solo per lasciare spazio al silenzio. Anche l’Istituto Guglielmo Marconi di Gorgonzola si è stretto intorno alla famiglia: qui insegna lettere la zia di Luca, Milena Marengoni. Hanno condiviso il suo messaggio nella pagina della scuola.

"Luca era un ragazzo empatico che sapeva farsi voler bene - scrive la zia -. Era uno studente brillante, ma non un secchione o un saccente, uno che amava divertirsi, creare cose, lanciare sfide con le racchette, da tennis (sport che praticava) e da ping pong (voleva riuscire a battere il papà, per poi sfidare anche lo zio, ritenuto imbattibile). Amava i cuccioli, accarezzava i gatti, voleva diventare più alto del fratello maggiore… ed aveva sempre un sorriso anche per i nonni. Era quello che spingeva la famiglia a fare progetti e a perseguirli con tenacia… insomma, era luce e gioia all’ennesima potenza. La sua forza e la sua gioia non possono andare persi, io penso che usciranno, nonostante la fatica, da quelle stesse crepe da cui ora esce solo dolore". 

 

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