L’orologio fermo alle 12.29 risveglierà la città

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Maria

Mirarchi

Fra gli animali addomesticati dall’uomo, il cavallo ha rappresentato nei secoli un temibile vantaggio sui campi di battaglia: ancora oggi i Corazzieri a cavallo inducono un grande rispetto. Mi piace associare tale concetto alla Città di Milano quando vide fiorire nella zona di San Siro, un tempo boschiva, allevamenti di cavalli e la costruzione delle scuderie stile Liberty donate dal banchiere Giuseppe De Montel nel 1915, su progetto degli architetti Arrigo Cantoni e Paul Vietti Violi, autori anche dell’Ippodromo. Quando mi capitava di passare da quelle parti mi commuoveva lo stato di abbandono delle storiche scuderie dove un orologio segna un tempo glorioso purtroppo concluso. Grande sorpresa però: non è più così! Il fato volle che diversi anni fa fu scoperta nel sottosuolo della zona una falda di acqua marcia. Rammentate le famose tre fontane di acqua marcia costruite a Milano nel primo periodo fascista perché ritenute benefiche e curative per le loro proprietà a base di solfuri? Una vera acqua termale. Ebbene, nasce così l’idea di riqualificare la zona di San Siro tramite il ripristino delle ex scuderie, creando nuovi spazi verdi e un competitivo centro termale a beneficio di tutti i cittadini. Il progetto è stato presentato e approvato al bando internazionale “Reinventing cities” dal Comune di Milano. I progettisti dell’area sono l’architetto Giancarlo Marzorati con la società di architettura e ingegneria J+S che vanta un team con esperienza internazionale. A questo punto possiamo far ripartire, dopo un lungo sonno, le lancette dell’orologio ferme alle ore 12:29 e porgere l’orecchio al suo tic-tac che scandirà il grande risveglio di Milano.

* Scrittrice

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