L’orafo Migliozzi a GemGenève

Alla fine ha seguito le orme di papà Antonio, "ma se non ci fosse stata la pandemia non avrei scoperto la mia vera vocazione". Davide Migliozzi, 27 anni, cuoco con diploma in tasca ed esperienza in locali come il Twiga, in questi giorni brilla a GemGenève, la celebre fiera svizzera dei gioielli, con la sua ultima creazione, "Profondo blu", collier con ciondolo, messo in vetrina dalla sua scuola, la Galdus di Milano, e il pubblico apprezza. "Al centro c’è una tanzanite - racconta il giovane orafo - con brillanti e zaffiri in nuances tutto montato su argento, oro giallo e bianco. Il disegno è organico", perché i bijoux nascono così, "con la matita in mano". Entrare nella bottega di famiglia vuol dire fare un salto indietro nel tempo, la creatività si mescola a minuscoli attrezzi del mestiere, che richiedono estro e pazienza, le basi dell’artigianato di classe che rischia di scomparire per mancanza di giovani, ma qui, in questo angolino di Trezzo il “marchio Migliozzi” andrà avanti. "È nato tutto durante il lockdown più duro – spiega l’ex chef – i locali erano chiusi e io me ne stavo con le mani in mano. Così mio padre mi ha spalancato le porte del suo laboratorio". "Tempi diversi da quando ho cominciato io – ricorda Antonio – da garzone in una gioielleria in Porta Genova, a Milano. Ero un ragazzino, mi innamorai in fretta del mestiere. E non ho più smesso". Una passione coltivata insieme "a studi da autodidatta, allora la formazione si faceva sul campo. Adesso ci sono altre possibilità". Davide ha mostrato subito talento, "ma senza impegno non si va lontano", ancora il papà. È stato un crescendo, la scuola, la pratica e ora la vetrina internazionale, "un orgoglio per noi e per tutto il quartiere". Centro, piazza Libertà 10, oggi, ospita Arte in corte, l’esposizione di eccellenze trezzesi, dai gioielli di Antonio, ai ricami di Annamaria Colombo, al restauro di Silvia Lazzeri, alle sculture di Franca Radaelli, alle rilegature di Fabrizio Bertolotti, fino al cioccolato. Una festa "della bellezza che è il sale della vita", dice mamma Nives, avvocatessa originaria della foresta amazzonica, che non potrebbe vivere senza arte, "ma con mio marito e mio figlio non corro questo rischio".

Barbara Calderola

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro