L’ombra del dolo sull’incendio all’ex Safosa

L’ombra del dolo  sull’incendio  all’ex Safosa

L’ombra del dolo sull’incendio all’ex Safosa

Le indagini e gli accertamenti da parte della polizia locale dell’Unione i Fontanili e dei vigili del fuoco sono ancora in corso. Resta da chiarire cosa abbia fatto scoppiare l’incendio che venerdì sera ha bruciato pezzi di plastica, cartoni e altri materiali, per fortuna non considerati rifiuti pericolosi. Il fumo nero che si è alzato dal tetto della ex fabbrica Safosa di via Lombardia ha preoccupato i cittadini che hanno notato anche a qualche chilometro di distanza la coltre. "L’intervento immediato dei vigili del fuoco ha ridotto le emissioni di fumo e spento l’incendio - ha scritto il Comune sui social -. Ringraziamo i pompieri, la polizia locale e l’ufficio tecnico per l’importante lavoro. Nessun pericolo è stato registrato, nessun ferito, solo un danno ambientale di lieve entità", assicurano. Rimane da chiarire l’esatta origine del rogo e le responsabilità. Secondo il Comune, "alcuni individui sono entrati nei capannoni industriali di via Lombardia e hanno accumulato dei materiali per poi incendiarli – si legge nella comunicazione diffusa –. Riteniamo questi comportamenti inqualificabili e insopportabili. La società proprietaria dell’area è stata subito avvisata e ha inviato sul posto il proprio personale. Auspichiamo che le indagini e gli accertamenti possano individuare i responsabili di questi ignobili gesti al fine di denunciarli agli organi competenti". Per il Comune, quindi, il gesto è stato volontario. Rimangono da chiarire le motivazioni che hanno spinto i responsabili a commettere l’atto gravissimo e pericoloso. Ormai nell’ex Safosa è rimasto poco: qualche bancale e scaffale, materiali considerati non pericolosi nei vari sopralluoghi effettuati da quando l’ex colosso della cosmetica ha chiuso.

Francesca Grillo

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