
di Monica Autunno
Un sogno, un progetto e una raccolta di fondi online (peraltro, che va già a mille), al via l’operazione “Ciclofficina volante”: per l’officina per bici sull’area stazione una gemella su furgone, attrezzata per riparazioni, ma da portare per strada o a domicilio. È il nuovo progetto della cooperativa Il Germoglio, che gestisce, dal 2013, la Ciclostazione proprio davanti alla stazione ferroviaria di Melzo: bar, biglietteria e servizi per i passeggeri, un fondamentale ruolo di presidio in un’area critica come quella dello scalo. E anche, appunto, ciclofficina, per la presenza di un locale per la riparazione di biciclette: vi lavorano a intermittenza un meccanico e gruppi di ragazzi disabili e fragili. La ciclostazione melzese fu una delle prime d’area a suo tempo, per incentivare "l’interscambio sostenibile": per tutti i passeggeri in arrivo in stazione in bici un parcheggio e la possibilità di riparazioni. L’idea della “Ciclofficina volante” è molto semplice: "Abbiamo già il furgone idoneo - così il gestore della Ciclostazione Luca Chirdò -. La raccolta che abbiamo promosso sulla piattaforma ideaginger.it è per una somma contenuta, ma indispensabile ad arredare la ciclofficina itinerante e per acquistare le attrezzature. Potrebbe esservi, oltre alla parte dedicata alle riparazioni anche un minibar".
Dal video straripa l’entusiasmo dei giovani “‘ciclomeccanici”. "Il progetto non si propone di “fare utile”: ma di ampliare l’offerta della nostra attività, e di far fare ai ragazzi una nuova esperienza". Peraltro, potrebbe funzionare. "Ci capita spesso di ricevere telefonate di chi verrebbe volentieri a sistemare la sua bicicletta, ma magari non passa di qui. Noi porteremmo la ciclofficina per le strade, nelle piazze, e potremmo intervenire su chiamata". Il bar, chiuso in zona rossa, è di nuovo aperto ogni mattina. A volerlo con forza, all’avvio della riqualificazione dell’area stazione, il Comune, "che continua a sostenerci moltissimo".