Lobby nera, indagati Fidanza e il "Barone"

L’ipotesi è quella di riciclaggio e finanziamento illecito, sequestrate le cento ore del filmato trasmesso dal sito Fanpage

Migration

di Anna Giorgi

L’europarlamentare di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza e Roberto Jonghi Lavarini, noto come il "barone nero", sono indagati per "finanziamento illecito e riciclaggio" nell’indagine scaturita dall’inchiesta giornalistica di Fanpage sulla campagna elettorale di Fratelli d’Italia. Ieri la Guardia di Finanza ha acquisito documenti e fatto perquisizioni negli uffici e nelle case dei due indagati. A coordinare le indagini l’aggiunto Maurizio Romanelli, i pm Piero Basilone e Giovanni Polizzi che si occuperanno di due filoni, uno legato all’ipotesi di apologia del fascismo e l’altro al riciclaggio di denaro "black", come emerge dalle intercettazioni.

I pm ieri hanno acquisito il filmato integrale con le registrazioni (oltre 100 ore) dei dialoghi tra Jonghi Lavarini (già condannato a due anni per apologia del fascismo), Fidanza (europarlamentare Fdi che intanto si è dimesso da tutti gli incarichi di partito) e la neoconsigliera del Comune di Milano, e all’epoca candidata di Fdi, l’avvocato Chiara Valcepina (che non risulta allo stato indagata). Dialoghi da cui è venuto a galla un sistema di "lavanderia", di cui parla proprio Jonghi Lavarini, per pulire soldi versati in nero destinati alla campagna elettorale e usati anche per altre elezioni. È stato il "barone nero", come emerge dal filmato di Fanpage, a presentare Carlo Fidanza al giornalista infiltrato e l’eurodeputato gli avrebbe spiegato, come risulta dal video, che il finto imprenditore poteva contribuire alla campagna elettorale versando sul conto corrente o "se è più comodo fare del black", tanto, "ci sono una serie di lavatrici" per il finanziamento.

Frasi che hanno portato inevitabilmente all’iscrizione nel registro degli indagati. "Ho appreso dagli organi di stampa di essere stato iscritto sul registro degli indagati" ha commentato Fidanza. "Al momento non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Sono sereno e ovviamente a disposizione della Procura per chiarire quanto prima ogni aspetto di questa vicenda".

Anche Giorgia Meloni ha chiesto di avere i filmati integrali per visionarli prima di decidere le prossime mosse. I filmati però sono in Procura.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro