DANIELE
Cronaca

Lo studio e la trappola della memoria

La memoria non è solo registrazione di dati, ma un processo in continua evoluzione. Imparare a memoria non garantisce comprensione. Un metodo efficace di studio richiede selezione, comprensione, rielaborazione e riassunto. Organizzazione e ragionamento sono fondamentali per un apprendimento efficace.

Nappo

Noi siamo la nostra memoria e da essa e grazie a essa funzioniamo, pensiamo, parliamo, ci emozioniamo, condividiamo e progettiamo. La nostra capacità di ricordare determina le nostre decisioni e compone la nostra identità: per questo è importante conoscere il suo funzionamento e allontanarsi dalla concezione tradizionale della memoria come una specie di registrazione precisa di eventi o dati per considerarla invece come un articolato sviluppo in continua evoluzione che costituisce, mantiene e recupera i ricordi. Imparare a memoria significa ricordare nozioni e dati, ma non significa necessariamente comprenderli: per assimilarli bisogna essere in grado di elaborare di nuovo, per cui è necessario il ragionamento. Imparare a memoria salta molti passaggi non permettendo di comprendere veramente il testo e di ricordarlo a lungo. Tutti gli studenti, almeno una volta nella vita, si sono affidati alla memoria per cercare di ripetere per filo e per segno l’abbondante carico di studio. Poi si arriva al giorno dell’interrogazione e, per i più disparati motivi, ci si blocca. Manca quella parola per riuscire a riprendere il discorso, e una a una tutte le parole sfuggono. Studiare a memoria fa perdere un sacco di tempo e tante energie e soprattutto non porta a nessun risultato. Se impariamo a memoria difficilmente capiamo veramente il concetto: per poter ricordare bisogna ragionare. Purtroppo capita spesso che in assenza di un buon metodo di studio si ricorra proprio a imparare a memoria. Al contrario un metodo efficace consiste nel fare una selezione delle cose utili, comprenderle con approfondimenti, farne una rielaborazione e infine riassumere. L’organizzazione è fondamentale. Programmare il carico di studi permette di non arrivare all’ultimo con una mole di lavoro eccessiva e di prendersi il giusto tempo per assimilare i concetti.

*direttore Scuola Freud