Lo studente lavoratore: "Vendo scarpe e vestiti. Sogno una docenza"

Giorgio Elias, 20 anni, lavora da Foot Locker e studia per diventare docente di grafica. Assunto tramite recruiting day, concilia lavoro e studio con flessibilità.

Giorgio Elias, 20 anni, lavora da Foot Locker nel nuovo centro commerciale Merlata Bloom e nel frattempo studia per coltivare il suo sogno: diventare docente di laboratorio nel settore della grafica. È stato assunto grazie al recruiting day dello scorso 7 febbraio, primo step per entrare in contatto con il suo attuale datore di lavoro, la catena statunitense di negozi di abbigliamento sportivo.

Come è andata?

"C’era tantissima gente, in fila per sostenere i colloqui e trovare lavoro. Non mi aspettavo di trovare così tante persone. Io ho partecipato a quattro incontri con realtà diverse, nei giorni successivi sono stato richiamato da Foot Locker per un secondo colloquio e mi hanno offerto un contratto. Nel mio caso è stata un’esperienza positiva, perché ha consentito un contatto diretto con le aziende. In passato avevo già mandato la mia candidatura attraverso i form online, ma non ero stato chiamato. Se posso dare un suggerimento, sarebbe utile effettuare una prima scrematura sui partecipanti, per far arrivare ai colloqui solo persone che hanno i requisiti per poter ottenere un determinato lavoro".

Come si svolge la sua giornata lavorativa?

"Ho un contratto di venti ore settimanali, e su turni mi occupo delle vendite nel negozio. Questo mi consente di avere uno stipendio, sufficiente perché al momento vivo con i miei genitori a Milano, e di ritagliarmi del tempo con una certa flessibilità per continuare a studiare e coltivare quello che potrebbe essere il mio lavoro del futuro".

Quale?

"Sono diplomato in Grafica e comunicazione e mi piacerebbe diventare docente di laboratorio, nel settore della grafica. Ho superato la prima prova scritta per l’abilitazione, e mi sto preparando per gli step successivi".

Come è venuto a conoscenza del recruiting day?

"Mi sono iscritto alla newsletter di Afol, mi è arrivato l’invito e ho deciso di partecipare. Questa non è la mia prima esperienza lavorativa, ho sempre cercato di darmi da fare e di combinare lo studio con un lavoro che mi consentisse di avere una mia autonomia".

Andrea Gianni