MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Lo slogan per il 25 Aprile divide. Polemica tra Sala e Brigata ebraica

“Cessate il fuoco ovunque“ non piace agli ebrei. L’Anpi: polemiche strumentali, pensiamo all’antifascismo. Il sindaco invita ad abbassare i toni: quelle parole le dice il Papa. Romano: gli accordi non sono stati rispettati.

Lo slogan per il 25 Aprile divide. Polemica tra Sala e Brigata ebraica

Lo slogan per il 25 Aprile divide. Polemica tra Sala e Brigata ebraica

“Cessate il fuoco ovunque“. È ancora polemica sullo slogan per la Festa della Liberazione il 25 aprile. Le posizioni dell’Anpi e della Brigata ebraica restano distinte e distanti. Il sindaco Giuseppe Sala invita tutti ad abbassare i toni: "Ieri (giovedì, ndr) ho visto il presidente dell’Anpi di Milano Primo Minelli (nella foto in alto) e mi ha detto che cercherà di enfatizzare il valore repubblicano e antifascista del 25 aprile. Da lì si parte. Poi un po’ di controversia c’è sullo striscione del “Cessate il fuoco ovunque“, una dichiarazione che fanno tutti, anche il Papa. Per questo ho invitato la Brigata ebraica a non contestare la cosa". Non si fa attendere la replica al sindaco da parte del direttore del Museo della Brigata ebraica di Milano, Davide Romano: "Ringrazio Sala per i tanti consigli di cui ci onora, ma come ben sa le cose sono sempre più complesse di quanto appaiano".

Romano, subito dopo, aggiunge: "Ci sono accordi non rispettati tra Anpi da una parte, e Brigata ebraica e Comunità ebraica dall’altra nel ricordare sempre, insieme al “cessate il fuoco“, anche gli ostaggi. Provi il sindaco a sentire pure noi, oltre all’Anpi, e scoprirà che nonostante tutto questo, stiamo lavorando a testa bassa per portare più persone possibile alla manifestazione del 25 aprile: gente di centrosinistra, di centrodestra e di centro. Associazioni combattentistiche e partigiane. Oppositori del regime iraniano e di quello russo. Oltre alla comunità ucraina che da due anni condivide il nostro spezzone di corteo". Proprio con la comunità ucraina, spiega Romano, ci sono i problemi maggiori a causa dello slogan della manifestazione. "Per loro significa morte, occupazione e dittatura. Stiamo lavorando per superare tutte le difficoltà, e per fare sì che la nostra sia la parte di corteo dove ci saranno tutte insieme più diversità religiose, più comunità nazionali, e più pensieri diversi - conclude. Contro i regimi sanguinari di ieri e di oggi".

Minelli, intanto, fa appello all’unità e parla di "polemiche strumentali" da parte della Brigata ebraica, "che non hanno ragione di essere, perché lo slogan principale della manifestazione sarà “W la Repubblica antifascista“, poi sul tema della guerra ognuno dirà la sua opinione". Lunedì si terrà la riunione del Comitato permanente antifascista per definire gli ultimi dettagli. "Ormai i confronti sono quasi esauriti e lunedì si chiude il cerchio", chiosa Minelli.