Lo sciopero degli studenti: "Ci avete abbandonato"

Blitz all’ufficio scolastico e oggi doppia manifestazione ai piedi di Palazzo Lombardia

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Divampano le proteste dopo la decisione della Regione Lombardia di posticipare il rientro in aula degli studenti delle superiori al 24 gennaio. Ieri a mobilitarsi davanti all’ufficio scolastico regionale è stata la Rete degli studenti di Milano. "Siamo stufi e stufe di essere presi in giro, di essere illusi, di sentirci abbandonati", lo sfogo, cartelli e fumogeni alla mano. Oggi è proclamato lo “sciopero della Dad“ mentre ai piedi di Palazzo Lombardia i ragazzi torneranno in piazza: presidio alle 9.30 organizzato sempre da Rete Studenti e l’altro alle 17,30 proclamato dall’Unione degli Studenti col comitato Priorità alla Scuola. I militanti di Rete Studenti accusano: "I regali di Natale li avete fatti comprare, noi ora pretendiamo di tornare a incontrarci a scuola, in presenza! La scuola non è soltanto luogo di trasmissione di informazioni, ma di formazione completa dell’individuo".

Il rientro in aula deve avvenire in sicurezza: "Non può essere improvvisato", ribadisce il rappresentante degli studenti del liceo classico Manzoni, Ivan Sciama Bandel, che ha spiegato: "Non possiamo permetterci di fare come a settembre, se si rientra non si può dopo tre settimane di nuovo chiudere. Ci vogliono tamponi e medici nelle scuole". Uds punta il dito verso la giunta lombarda: "Per l’ennesima volta – ha denunciato Ludovico Di Muzio, coordinatore lombardo – Regione Lombardia ha dimostrato quanto la scuola non sia una priorità. Avete avuto mesi per cambiare la scuola: se dichiarate di voler prendere tempo testimoniate solo il vostro fallimento. Genitori, studenti e docenti chiedono garanzie: "La scuola pubblica è nel caos – ha rimarcato Silvia Muoio del Coordinamento lombardo dei presidenti dei consigli d’istituto – non solo perché la pandemia ne ha svelato drammaticamente le problematiche già esistenti, ma soprattutto perché manca la volontà di salvarla, sia in termini di risorse sia di confronto in rete".

Federico Dedori

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