L’architetto Carlo Ratti e Living Nature: "Così riporto la natura in città"/ FOTO

Le 4 stagioni davanti a Palazzo Reale

Living Nature, le quattro stagioni a Palazzo reale

Living Nature, le quattro stagioni a Palazzo reale

Milano, 16 aprile 2019 - C'è curiosità da parte dei turisti e dei milanesi per l’installazione-mostra realizzata davanti a Palazzo Reale che apre domani al pubblico. I visitatori potranno immergersi nelle Quattro Stagioni, in un padiglione dove sensori e pannelli regolano le condizioni climatiche.

Architetto Carlo Ratti, come nasce l’idea di “Living Nature. La natura dell’Abitare“?

«Questo padiglione, alto cinque metri, nasce dalla comune volontà, insieme al Salone del Mobile, di esplorare la relazione tra natura e città, con l’obiettivo di alimentare un dibattito sul design sostenibile nello spazio urbano, compreso l’ambiente domestico. Con Living Nature vogliamo suggerire una diversa prospettiva su come affrontare i temi della sostenibilità ambientale e del cambiamento climatico, portando anche nel cuore di Milano uno spazio nel quale soddisfare il nostro istintivo amore per la natura, quella che il mio collega biologo all’università di Harvard Edward O. Wilson chiamerebbe “biofilia”. Stiamo meglio se ne siamo immersi».

Una bella sfida...

«Se nel Novecento è stata la città a conquistare la natura, portando a un eccessivo consumo di suolo, oggi siamo di fronte a una sfida di segno opposto: riportare la natura in città. Importante l’ispirazione letteraria, Cesare Pavese ci è venuto in soccorso. Progettando il padiglione siamo ritornati spesso a La Luna e i Falò: “Soltanto le stagioni contano, e le stagioni sono quelle che ti hanno fatto le ossa, che hai mangiato quand’eri ragazzo’’».

Milano è fra le città europee che ha ancora poco verde...e lo smog non fa sconti.

«Ripeto, noi dobbiamo riportare più verde nelle nostre città. Ciò può avvenire in molti modi: con piantumazioni tradizionali, con aree dedicate all’agricoltura urbana, con interventi di micro-urbanistica quali appunto come il padiglione Living Nature. Interventi di “agopuntura urbana” - padiglioni, strutture trasformabili, pedonalizzazioni temporanee di aree pubbliche - ci ricordano come il contatto con il verde e con la natura (variabili fondamentali per il nostro benessere e tuttavia spesso dimenticate da progettisti del Novecento), avrà un ruolo fondamentale nella città di domani».

E sulla vivibilità delle grandi città?

«Farei un discorso più generale e direi che in questo caso la parola chiave sia sostenibilità, parola ineludibile quando pensiamo al domani. Il padiglione si propone come progetto pilota relativo a una migliore gestione dei flussi energetici e al controllo del microclima urbano: le celle fotovoltaiche presenti sul tetto trasformano l’energia solare in energia elettrica; quest’ultima, a sua volta, viene immagazzinata in batterie che a loro volta alimentano i sistemi di controllo della luce solare e della temperatura nelle varie aree stagionali. Non si spreca nulla: il calore generato dal raffreddamento dell’inverno viene usato per riscaldare l’estate attraverso un sofisticato sistema di compensazione dei flussi energetici».

Interessante. Milano sempre più green?

«La città negli ultimi anni è rinata, è un bellissimo laboratorio di sperimentazione sul futuro».

Quale potrà essere il lascito di questa mostra- installazione?

«Sarà un ulteriore ed importante punto di partenza. Impareremo molte cose che potremo usare in altri progetti. L’installazione, temporanea, sarà smontata il 29 aprile. Ma grazie a questo evento il Salone del Mobile dà un contributo per un regreening, seppur per il momento, temporaneo, della città».

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