Live Music Club, il palco dal sigillo green

Pannelli fotovoltaici sui tetti, restyling di impianti e tecnologie “intelligenti”: per il tempio della musica di Trezzo arriva la certificazione A1

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di Monica Autunno

Pannelli fotovoltaici sui tetti, restyling di impianti e tecnologie pro efficienza e risparmio, continue campagne e azioni, non solo parole, all’insegna della sostenibilità, per il Live Music Club, storico tempio trezzese della musica dal vivo, il 2023 inizia con i blasoni: ovvero con una certificazione A1 per prestazioni energetiche rilasciata da Aria (l’agenzia regionale per innovazione e acquisti), "siamo un edificio a richiesta energetica quasi zero". Di questi tempi, bella notizia. Il balzo di classe energetica è stato ufficializzato nei giorni scorsi, la classe è la massima. "Sicuramente frutto di adeguamento tecnologico - così Fulvio De Rosa, direttore del locale - ma non soltanto e non da oggi. Noi “nasciamo” impegnati, nei fatti, su questo fronte". Le attività di riduzione d’impatto e di tutela dell’ambiente erano già partite molti anni fa, almeno dal 2011, data del trasferimento nella sede attuale in via Mazzini. "Installammo subito i pannelli fotovoltaici sul tetto. A quei tempi fummo pionieri. Il nostro impianto da 144 kw produce oggi 180.000 kilowattora annui, sufficienti a coprire il nostro intero fabbisogno energetico". Sotto l’egida del progetto Eco-Live gli interventi più recenti: nuova unità di trattamento aria, nuovo sistema di gestione e monitoraggio da remoto dell’impiantistica, efficientamento delle tecnologie. I risultati si misurano anche in soldoni: "Il risparmio c’è. In un momento così difficoltoso, soffriamo molto meno di altri locali". Non solo tecnologia. Il sigillo green negli anni è stato per servizi e iniziative a marchio sostenibilità, come la navetta su prenotazione per i rientri a casa, l’impianto di depurazione dell’acqua dei rubinetti, le campagne antiplastica e pro compostabile. Un bell’inizio, dunque, per un 2023 che si preannuncia sul fronte musicale "all’insegna di transizione ma anche evoluzione".

"La pandemia e questi anni di sofferenza hanno modificato, anche curiosamente, abitudini e dinamiche del settore - ancora De Rosa - . L’inverno è all’insegna dei pochi tour, è già invece intensissima l’attività in vista della stagione estiva". Cambiamento. "Molti giovani artisti protagonisti di carriere folgoranti e rapide “saltano” un passaggio nei club che in passato era normale gavetta: penso a Blanco, Lazza, Tananai. E c’è una tendenza “prudenziale”, concentrare nei grandi centri le date dei tour. Nulla di ciò ci avvantaggia. Ma abbiamo 27 anni di vita, ormai sappiamo “muoverci” nei cambiamenti, in qualche modo gestirli. Manteniamo i nostri appuntamenti internazionali. E stiamo rinforzando il format dell’intrattenimento per il pubblico giovane. I ragazzi hanno voglia di divertirsi, le famiglie sono ben disposte ad accompagnarli...e a finanziarli". Sanremo in vista. "E lo vedremo. È un appuntamento fondamentale per il mercato. I tempi in cui un esordiente snobbava il festival o addirittura temeva di danneggiare la propria immagine prendendovi parte sono finiti. Cito ancora Tananai, un caso scuola".

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