
Sandro Castellana, direttore internazionale del Lions Clubs International
Milano, 2 luglio 2019 - Ci sarà la folkloristica «Parata delle Nazioni» nel centro di Milano. L’intervento di ospiti prestigiosi come l’ex primo ministro britannico Tony Blair. Ma la 102esima convention mondiale del Lions Clubs International, in programma a Milano fra poco, dal 5 al 9 luglio, rappresenta anche un momento decisivo per l’organizzazione: si svolgono le elezioni delle principali cariche direttive internazionali. Ci spiega cosa succederà Sandro Castellana, direttore internazionale del Lions Clubs International e uno dei sei rappresentanti - l’unico italiano - dell’Area Costituzione IV, l’Europa.
Quali organi di rappresentanza verranno rinnovati?
«Sarà rinnovato il consiglio di amministrazione internazionale. Si eleggono il presidente internazionale, il primo, secondo e terzo vice presidente internazionale e 17 direttori internazionali che andranno a comporre, assieme agli altri 17 eletti nella convention dell’anno scorso, il board. I 34 direttori internazionali provengono da tutte le 7 aree costituzionali dell’associazione: Stati Uniti; Canada; Sud America e America Centrale; Europa; Oriente e Asia Sudorientale; India, Asia Meridionale, Africa e Medio Oriente; Australia e Nuova Zelanda. Rimangono in carica due anni: non si può essere rieletti».
Chi potrà votare?
«I delegati dei singoli club, il cui numero è proporzionale a quello dei soci. Coloro che andranno alla convention potranno esprimere le loro preferenze. Per questa edizione sono attese oltre 20mila persone fra soci e accompagnatori. Il numero dei votanti, in base alle edizioni precedenti, potrebbe oscillare fra 4mila e 7mila».
Che incarichi ricopre il direttore internazionale?
«Svolge diversi compiti e non solo nel suo Paese d’origine. Uno è quello di rappresentare la propria area geografica. Il suo è anche lavoro operativo nei numerosi comitati, come quello di finanza, sviluppo soci, marketing e comunicazione, sviluppo della leadership e formazione. Io appartengo a quest’ultimo e sono l’unico europeo: in ogni comitato sono rappresentati i punti di vista delle varie aree geografiche. Tutte le proposte che vengono elaborate dai singoli comitati e portate in consiglio di amministrazione rispecchiano la diversità nel mondo che per la nostra associazione - ed è uno dei suoi valori - rappresenta una risorsa. Non c’è alcun tentativo di applicare soluzioni rigide e omologanti. Ai leader del Lions Clubs International si chiede di adattare le proposte alle realtà locali».
C’è un risultato di cui è particolarmente orgoglioso nella sua attività all’interno del Lions Clubs International?
«L’intervento a Cipro del Nord, stato non riconosciuto dalla comunità internazionale e occupato dall’esercito turco dal 1974. I Lions Club sono presenti anche lì. Grazie all’impegno della Fondazione del Lions Clubs International abbiamo finanziato un centro per i bambini disabili. È stata un’enorme soddisfazione essere riusciti a farsene carico e realizzarlo, nel 2016, in un’area dove nessuno voleva assumersi questa responsabilità».