Liliana Agnani, uccisa e sepolta in un bosco. Il figlio indagato per omicidio: "Voleva intascare la pensione"

I resti dell’ottantenne, residente a Milano, erano stati trovati a ottobre in provincia di Novara .Perquisita dai carabinieri l’abitazione dell’agente immobiliare. Lui respinge le accuse dei pm

Il ritrovamento del cadavere della pensionata

Il ritrovamento del cadavere della pensionata

Milano, 1 agosto 2023 –  Quelle ossa appartenevano alla pensionata ottantenne Liliana Agnani, che viveva a Milano. E ora il figlio Stefano Garini, di professione agente immobiliare, è indagato dalla Procura di Novara con l’accusa di omicidio volontario, occultamento di cadavere e indebita percezione di erogazioni pubbliche. I resti umani erano stati ritrovati l’11 ottobre scorso: alcuni cacciatori di passaggio li avevano avvistati in un bosco lungo il corso del Ticino, nel territorio di Trecate, non lontano dal ponte che collega il Piemonte alla Lombardia. Inizialmente, si era ipotizzato che qualche escursionista fosse morto in quel punto e che nessuno se ne fosse accorto o che il cadavere fosse stato trascinato dal fiume. E invece le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Novara, guidati dal maggiore Alessandro Perrotta, sembrano raccontare un’altra storia: l’anziana potrebbe essere stata uccisa dal figlio per intascare la pensione di invalidità, pari a poco più di 1.600 euro mensili.

Non è ancora chiaro da quanto tempo il corpo si trovasse lì, ma l’ipotesi dei militari, coordinati dal pm Paolo Verri, è che sia stato abbandonato non meno di cinque mesi prima del ritrovamento, quindi a maggio dello scorso anno; resta da capire pure dove sia avvenuto l’eventuale assassinio, se a Trecate o altrove, e se il corpo sia stato spostato o meno.

Stando a quanto risulta, Garini ha respinto le accuse che gli sono state mosse dagli inquirenti. Esattamente un mese fa, il 29 giugno, gli investigatori dell’Arma hanno perquisito l’appartamento dell’agente immobiliare, anche per effettuare la copia forense del contenuto dei dispositivi elettronici e informatici presenti in casa. L’obiettivo della Procura era quello di trovare qualsiasi informazione che potesse essere utile all’inchiesta, compresa la possibile arma del delitto. Al setaccio anche il conto corrente di Garini, nell’ipotesi che tra le entrate registrate nel recente passato possano trovarsi tracce dell’indebita percezione della pensione di Liliana Agnani.

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