GIULIA BONEZZI
Cronaca

L’idea di Bertolaso: "Tessera sanitaria a punti. Chi fa gli screening vincerà dei premi"

L’assessore al Welfare rilancia la proposta anticipata a ottobre "La stiamo studiando, pensiamo a skipass e ingressi alle terme". Il Pd: ipotesi surreale, la Giunta lombarda è nell’anarchia.

L’idea di Bertolaso: "Tessera sanitaria a punti. Chi fa gli screening vincerà dei premi"

L’idea di Bertolaso: "Tessera sanitaria a punti. Chi fa gli screening vincerà dei premi"

Una tessera sanitaria "a punti", da accumulare semplicemente aderendo alla chiamata degli screening previsti per il proprio sesso biologico e fascia d’età, e riscattare in premi, ad esempio nell’area dello sport e del benessere. L’idea non è di ieri: l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso l’anticipò lo scorso ottobre, presentando la campagna per lo screening del tumore al seno alla quale nella nostra regione, pure più recettiva di altre, risponde solo metà del milione di donne invitate alla mammografia gratuita annuale (dai 45 ai 49 anni) o biennale (da 50 a 74). Lì l’assessore annunciò l’intenzione d’istituire nel 2024, "quando saremo sicuri di poter garantire gli screening per tutta una serie di patologie, un meccanismo di premialità e penalità". Ove la "penalità", precisò subito, è da intendersi unicamente rivolta alle strutture sanitarie che non riescono a garantire gli appuntamenti, ma invece la "premialità" potrebbe coinvolgere, in maniera inedita almeno come sistema strutturato, i cittadini che partecipano allo screening.

Bertolaso è tornato sull’argomento ieri, a margine del Forum della Sanità di Forza Italia: "L’idea che dobbiamo portare avanti e studiare è quella di una tessera sanitaria a punti, in modo che se conduci uno stile di vita corretto e salutare puoi guadagnare dei punti che poi ti permettono di ricevere degli incentivi", ha detto l’assessore tornando a citare l’unico stile di vita misurabile su una tessera sanitaria, cioè l’adesione agli "screening per malattie prevenibili, che oggi sono ampiamente sotto il 50% delle persone che ne hanno diritto. Noi vogliamo arrivare al 100% perché significa garantire la salute ai cittadini e ridurre i costi della sanità". L’assessore in seguito ha illustrato qualche dettaglio in più attraverso l’agenzia stampa della Regione, spiegando che "l’idea che stiamo valutando insieme all’unità Prevenzione della Direzione Welfare" ha l’obiettivo di "aumentare il numero di cittadini che si sottopongono agli screening" come quelli "contro il tumore del colon, dell’intestino e della cervice uterina", e "altri" che "arriveranno, come quello per prevenire il cancro alla prostata" e al polmone, appena inseriti nelle “regole” per il servizio sanitario lombardo nel 2024. Quanto ai premi, "penso, ad esempio, a ingressi nei nostri centri termali di altissima qualità dove effettuare cure o a skipass gratuiti nei nostri comprensori montani che fra due anni ospiteranno le Olimpiadi. Stiamo pensando a come coinvolgere gli organizzatori dei grandi eventi che ospitiamo in Lombardia in modo da mettere a disposizione premialità di questo genere".

L’idea non è piaciuta all’opposizione. "Se corri un punto e uno sconticino sul ticket, se mangi la mela una tac gratis", ironizza su Instagram il consigliere del Pd Pietro Bussolati. Il suo capogruppo Pierfrancesco Majorino definisce la tessera sanitaria a punti "surreale, conferma quanto diceva l’assessore, che la sanità lombarda è nell’anarchia. Non voglio pensare a cosa si possa vincere: l’iscrizione permanente a una lista d’attesa? La verità è che da mesi siamo di fronte a una serie di annunci a vuoto", accusa rilanciando la due giorni dem del 23 e 24 febbraio in cui "presenteremo tutta un’altra idea di politica sanitaria".