SIMONA BALLATORE
Cronaca

Nascono quattro licei "brevi" milanesi

Tito Livio, De Amicis, Leopardi e San Carlo sperimenteranno il quadriennale

Amanda Ferrario, preside del Tito Livio (NewPress)

Milano, 29 dicemrbe 2017 - Quattro scuole superiori milanesi sperimenteranno da settembre la formula quadriennale: liceo Tito Livio, Leopardi, Collegio San Carlo e istituto De Amicis. Una statale, tre paritarie. Il verdetto è arrivato nella serata di ieri con la pubblicazione dell’elenco dei cento ammessi dal Ministero in tutta Italia. Venti in tutto le scuole lombarde da Como a Mantova. Ci avevano provato in 46: 26 paritarie e 20 statali. Da Milano erano stati inviati al Miur solo 7 progetti, di questi ne sono stati scelti 4. Passa anche l’idea dell’«istituto tecnico breve», lanciata dall’Istituto Europeo Leopardi: «Abbiamo deciso di puntare a una rivoluzione positiva dell’istruzione tecnico-economica quadriennale», aveva annunciato il rettore, Roberto Pasolini, che propone l’indirizzo Relazioni internazionali e marketing. Ci ritenta il San Carlo che aveva fatto da apripista: qui il liceo breve è già arrivato alla sua terza maturità. Con lode. Riproporrà uno Scientifico rinnovato. Passa il vaglio della giuria il liceo Tito Livio, unico pubblico nella lista milanese, che proporrà un coreutico quadriennale mentre il De Amicis proporrà un economico multimediale. Fino ad oggi erano state 12 in tutta Italia le scuole con percorsi quadriennali

Delle 100 scuole ammesse ora, 44 sono concentrate al Nord, 23 al Centro, 33 al Sud; 75 i licei e 25 gli indirizzi tecnici. Se in Lombardia sono state le paritarie a osare di più, complessivamente in Italia sperimenteranno la nuova formula 73 scuole statali e 27 paritarie. Ogni scuola potrà attivare una sola classe sperimentale. I percorsi partiranno già con l’anno scolastico 2018/2019. Via alle iscrizioni dal 16 gennaio. Si corre. «Nessuno “sconto” sugli obiettivi formativi – assicurano dal Miur –. Le scuole partecipanti assicureranno il raggiungimento delle competenze e degli obiettivi specifici di apprendimento previsti per il quinto anno di corso». Saranno seguite nel percorso, saranno stilati dossier. «I percorsi quadriennali non nascono oggi, sono il frutto di un dibattito che va avanti da tempo e di una riforma scritta nel 2000 quando era ministro Luigi Berlinguer – sottolinea la ministra Valeria Fedeli –. Con il bando emanato a ottobre abbiamo deciso di imprimere una svolta. Di consentire una sperimentazione su grandi numeri, con una maggiore diffusione territoriale, nell’ottica di dare pari opportunità alle ragazze e ai ragazzi di tutto il Paese, e una maggiore varietà di indirizzi di studio coinvolti». Per chi è rimasto «fuori» - circa 92 scuole - il ministero chiederà al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione il parere su un decreto di ampliamento delle sperimentazioni, perché anch’esse rispondevano ai requisiti.

Fra gli indirizzi alternativi su cui puntano le scuole lombarde spiccano anche chimica dei materiali e biotecnologie al Carcano di Como, scienze umane a Treviglio e al Dehon di Monza e turismo al Bassi di Seregno.