
Licenziata per un video Danila vince in Tribunale
La denuncia delle condizioni di lavoro critiche, attraverso un’intervista video pubblicata sul giornale online della Cgil, Collettiva, era costata il licenziamento a Danila, rappresentante sindacale della Filcams nello store Mondo Convenienza a San Giuliano Milanese. Una lettera di licenziamento arrivata a settembre 2020, che la donna ha impugnato attraverso il sindacato e lo studio legale Borali, innescando una lunga battaglia legale che si è conclusa nei giorni scorsi. Battaglia che ha preso le mosse da un ricorso per attività antisindacale ex articolo 28 dello Statuto dei lavoratori, che ha fatto approdare il caso davanti al Tribunale del lavoro di Milano.
"Nel gennaio 2021 il giudice condanna l’impresa per attività antisindacale – spiega la Filcams-Cgil di Milano – intimando alla stessa il rientro in servizio di Danila e nel giugno 2023 la causa individuale si chiude con una sentenza che dà ragione alla lavoratrice. Il giudice ha infatti ritenuto il licenziamento una sanzione illegittima perché l’intervista non aveva scopi ingiuriosi ma è stata una legittima espressione di disagio della lavoratrice e delegata. Il diritto di critica è sempre legittimo – conclude il sindacato – e le finalità discriminatorie del licenziamento, finalmente dichiarato nullo, sono accertate". Danila aveva scelto di metterci la faccia, raccontando le condizioni di lavoro nella catena di negozi di arredamento famosa per i suoi prezzi accessibili. Una catena già al centro, in passato, anche di proteste e scioperi di facchini, autisti e addetti al montaggio dei mobili, servizi dati in appalto a una cooperativa esterna.
Nel 2021 avevano denunciato "paghe da fame, turni infiniti, straordinari non pagati" e problemi legati al contratto di lavoro, facendo approdare nel Milanese una battaglia esplosa in Piemonte, altra regione dove all’epoca la cooperativa si occupava di servizi appaltati dalla catena dell’arredamento. Danila aveva invece raccontato la sua esperienza come dipendente diretto dello store di San Giuliano Milanese. Un’intervista video pubblicata, nel 2020, dal giornale online della Cgil nazionale. E seguita, a stretto giro, dalla lettera di licenziamento. "Nel suo ruolo di delegato sindacale – spiega la Filcams – aveva raccontato la sua realtà lavorativa fatta di ansie, paure, controlli snervanti sui tempi per andare in bagno, autorizzazioni per poter bere sul posto di lavoro e molto altro".