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L’hinterland spera di recuperare: "Ma gli stipendi sono troppo magri"

I tre presidenti di Confcommercio locale sperano di salvare la stagione dei saldi con 1.500 vetrine da Trezzo a Segrate. La voglia di spendere c'è ma gli stipendi sono troppo magri. Si spera che le tredicesime siano spese per farsi un regalo.

L’hinterland spera di recuperare: "Ma gli stipendi sono troppo magri"

Via ai saldi, 1.500 vetrine da Trezzo a Segrate passando per Vimodrone, più di 5mila addetti, sperano di salvare la stagione. I tre presidenti di Confcommercio locale non hanno dubbi: "C’è voglia di spendere, ma gli stipendi sono troppo magri. Il salvataggio del settore passa da qui - spiega Donato Turba alla guida del mandamento di Melzo -. Senza un intervento strutturale su questo fronte, magari agendo sulla leva della tassazione, noi e i clienti continueremo a pagare anni di crisi che hanno il loro peso". C’è la voglia di shopping, "ma spesso vince la prudenza fra caro mutui e carrello della spesa sempre più pesante".

"Le vendite natalizie sono andate meglio dell’anno scorso – spiega Turba – l’alimentare ha tenuto, ora siamo al banco di prova dell’abbigliamento. Ma la caccia all’affare non ha lo stesso valore di qualche anno fa: le code davanti ai negozi per assicurarsi il capo dei sogni, è un’immagini d’altri tempi. Un dato positivo c’è in questo quadro generale: il Covid ce lo siamo lasciati definitivamente alle spalle". "Fra 15 giorni vedremo se ha vinto la voglia di mettersi nell’armadio il cappotto o il maglione che non si è riusciti a comprare a prezzo pieno, oppure no - aggiunge Giuseppe Legnani, alla testa dell’Adda-Milanese -. Le proiezioni sono positive, ma prima di cantar vittoria è meglio avere un riscontro. Vedremo se le tredicesime saranno spese per farsi un regalo, o se resteranno ferme". Per Fabrizio Gironi, di sua competenza le vetrine vimodronesi, "nel 2024 i magazzini sono più scarichi del solito", un segnale di vivacità del comparto prima dei ribassi "fra pochi giorni avremo il polso della situazione". Confcommercio registra un lieve calo nella propensione all’acquisto, il 63,8 vuole approfittare degli sconti (1,2% in meno dell’anno scorso), fra chi vi rinuncia uno su due lo farà per risparmiare e uno su tre per il peggioramento della propria situazione economica. In cima alla lista dei desideri ci sono vestiario (95,2%), calzature (86,3%) e accessori (46%), mentre pelletteria e articoli di valigeria registreranno i maggiori incrementi rispetto allo scorso anno (+7,8 punti percentuali). Barbara Calderola